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IL DOPO FIERA

Il mio dopo fiera. Un resoconto personalissimo e non particolareggiato della PLPL, Più Libri Più Liberi, la Fiera della media e piccola editoria che si è svolta a Roma, come sempre, nella seconda settimana di dicembre.

Ancora per qualche anno, perché poi sembra che le librerie e i librai si siano uniti per fronteggiare quella che stanno vivendo attualmente come una terribile ingiustizia: sembra che gli editori presenti in fiera si accaparrerebbero, con i loro libri esposti negli stand, un cospicuo numero di vendite – e dunque di profitti – nel periodo ritenuto più proficuo dell’anno, e quindi hanno avanzato la proposta di spostare la fiera in un altro periodo. Proposta che tanti editori non hanno accolto molto bene e che, voci di corridoio colte girando per gli stand, li porteranno a non partecipare più.

Da qui la domanda. Chi perderà di più in seguito a questa “lotta”?

Secondo me il lettore. Anche se è stato più volte sottolineato che di lettori ce ne sono pochi… ma allora come mai il mercato ancora regge?

Certo che se ci aspetta che vengano acquistati tutti i titoli che escono durante un anno, la vedo dura. Sapete quanti libri sono pubblicati in un anno? La stima è di 90.000 titoli.

Sapete quanto durano i libri sugli scaffali di una libreria, sempre che ci arrivino? Meno di un mese. Spesso, dagli esperti del settore, si viene considerati autori solo se nei primi mesi dall’uscita del libro si riescono a vendere un cospicuo numero di copie. Quasi impossibile per chi non ha un nome conosciuto. Quasi del tutto inutile tentare la strada della grande distribuzione e delle grandi librerie perché, proprio per l’enorme quantità di libri presenti sul mercato, è del tutto improbabile – se non impossibile –  che il libro di un autore esordiente/emergente sia presente sugli scaffali. Qui entrano in ballo le piccolissime librerie indipendenti e, sì, anche la PLPL. Girando per gli stand si ha l’impressione di non riconoscere copertine, autori, colori, e in parte è proprio così perché qui si trovano gli “sconosciuti”. Libri bellissimi, di tutti i generi.

In una conferenza a cui ho assistito in uno dei giorni di fiera, un editore (di cui non farò il nome) ce l’aveva in maniera atroce contro Amazon. L’ha proprio demonizzato. Le sue osservazioni erano lecite, ma poi ha dovuto ammettere di ricorrere spesso anche lui alla distribuzione dei libri tramite l’odiato colosso. Pare che sia più veloce di tanti altri. Di tutti gli altri. Eh sì, sarà capitato anche a voi di andare in libreria, ordinare un libro e sentirsi rispondere: “ci vogliono solo due giorni”, ma poi il libro, effettivamente, vi arriva all’incirca dopo due settimane.

Un altro problema. La fretta! Non siamo più capaci di aspettare nemmeno l’arrivo di un libro che, a meno che non sia per un esame urgente, non è detto che venga letto immediatamente. Quante volte ci rendiamo conto di correre, correre sempre e di voler acquistare oggetti solo “per moda” o per inseguire il fantomatico influencer di turno. Che anche per i libri valga questo concetto mi fa rabbrividire. Se le novità editoriali sono un gran numero, se non rimangono nemmeno una settimana sugli scaffali, se voglio tutto subito o niente, allora… il piacere della lettura dove si colloca? L’attesa, il gusto tattile e olfattivo e la scelta ponderata si vanno a far friggere.

Dunque, secondo me, ci sarebbero tanti aspetti da rivedere. A partire dal numero di libri pubblicati, alla qualità di testi e di stampa, al tempo prolungato di permanenza sugli scaffali che ridurrebbe la quantità di resi, ma io non voglio dare risposte anche se opterei per un cambio di metodo generale, tra cui meno titoli, più accessibili per tutti e per più tempo e meno passaggi da autore a libreria.

Il mare dell’editoria è grande e pieno di rischi e pericoli e la barca della conoscenza è sempre sballottata. Sta ai navigatori governare bene e la scelta dell’immagine manifesto di Lorenzo Mattotti per questa PLPL 2022 descrive appieno la mia sensazione di meraviglia e smarrimento di fronte a tutto questo. Il significato del manifesto è legato al tema di quest’anno: Perdersi e ritrovarsi. I temi affrontati durante le tante conferenze sono stati molteplici, dalla religione alla libertà, dal senso di appartenenza alle guerre, alle lingue diverse…

Il mare in tempesta. Nuove avventure e nuovi lidi. La letteratura come Ulisse, all’eterna scoperta di un nuovo mondo da conoscere.

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