Cultura

DIRITTI E DIVERSITA’

locandina convegno

Questo il tema del convegno svoltosi il 6 maggio a Roma, nella bellissima sala della Protomoteca, una delle più prestigiose del Campidoglio, con una vista mozzafiato sui Fori Imperiali.

Fori Imperiali

Nella società attuale questi argomenti sono all’ordine del giorno e molto spesso legati a fatti di cronaca che, con la loro carica negativa, ci fanno sempre più riflettere su quanto sia essenziale la necessità di parlarne ancora e soprattutto di parlarne bene, in maniera approfondita, esaustiva e senza cadere in falsi moralismi. Diritti e diversità dovrebbero essere acquisiti in maniera, diciamo, naturale, mentre invece sappiamo bene che così non è. Non lo è per tutti.

La presenza di traduttori in lingua dei segni italiana – LIS, ha confermato l’importanza dell’inclusione e la sala, nonostante lo sciopero dei mezzi, ha visto affluire numerosi partecipanti, giovani e meno giovani, a sancire il valore dell’argomento trattato. Un sentito ringraziamento alle professoresse e ai professori delle scolaresche presenti che, con la loro lungimiranza, hanno accompagnato gli studenti all’ascolto di tematiche che tutti dovrebbero avere a cuore.

Il convegno è stato aperto con i saluti istituzionali da parte della Presidentessa dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, che ha confermato quanto già accennato durante il progetto Fila e Sfila, e cioè che il filo conduttore di tutto quest’anno sono proprio i diritti. Sono stati organizzati bandi pubblici per la presentazione di progetti che hanno questo argomento come fulcro. Diritti per tutti, e per tutti uguali sotto ogni punto di vista. Ci sarà a breve anche un convegno sui diritti digitali. Ha sottolineato quanto sia importante lavorare per non lasciare indietro nessuno e doveroso il potere della valorizzazione e dell’inclusione per ogni individuo. Ha concluso il suo intervento sottolineando come “Ognuno può essere una ricchezza per l’altro.”

L’Assessora alle politiche sociali e alla Salute, Barbara Funari, ha ribadito più volte quanto la battaglia per i diritti vada presidiata. Si è rivolta ai giovani presenti in sala perché al centro di ogni battaglia va messa la persona e quello che crediamo essere nostro di diritto va sempre preservato.

Svetlana Celli e Barbara Funari

Attualmente la nostra società, se non il mondo intero, sta vivendo momenti bui ed è sotto l’occhio di tutti quanto sia doveroso difendere quei diritti che, purtroppo, non sono più scontati.

A seguire l’intervento dei tre relatori, docenti universitari, che hanno espresso in pillole, visto il tempo a disposizione, ma in maniera esaustiva, interessanti spunti di riflessione sugli argomenti legati al tema in questione.

Docente di Antropologia fisica, Università La Sapienza, Giovanni Destro Bisol, con “Comunicare la diversità umana”, ha voluto portare una sua riflessione personale, partendo da fine ‘800 e cioè dal grande flusso migratorio degli italiani, sottolineando quanto la differenza con le migrazioni attuali non esista. Si fugge sempre da una situazione precaria, pericolosa e si tende verso il sogno e il benessere, quantomeno verso la ricerca di questi. Le razze sono solo il modo di spiegare in maniera veloce le provenienze, le caratteristiche simili, perché l’uomo è condizionato dalla percezione. Le differenze si trovano nei contesti sociali, che spesso dipendono dalla casualità e dalla fortuna, non certo nel DNA che, secondo gli studi, è in tutti gli esseri umani identico al 99%.

Docente di Organizzazione Aziendale e Gestione Risorse Umane, Università Roma Tre, Fabrizio Dafano, con “Suggestioni letterarie sulla diseguaglianza”, ha fatto una breve e apprezzatissima disquisizione letteraria. Partendo da Tito Livio che nel suo Ab Urbe Condita inizia proprio dalla fondazione di Roma, nel 753 a.C. e dal quale si evince che Roma è stata fondata sull’eguaglianza; per poi passare a Rousseau e al suo uomo libero e democratico di metà del ‘700; in seguito a Huizinga, filosofo del XX secolo, per il quale una cultura non può definirsi alta se manca di generosità e che sottolinea come esiga tre fondamenti: equilibrio, aspirazione, sentirsi in debito con l’altro; poi a Charles Dickens, uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, che critica la società e le ingiustizie perpetrate sui più poveri; per finire con Voltaire che con il suo Trattato sulla tolleranza ritiene che non abbia senso perseguitare o condannare chi crede in cose diverse dalle nostre. La Natura dice a tutti gli uomini di essere solidali.

Docente di Economia delle Migrazioni e Regolamentazione, Università Roma Tor Vergata, Paolo Iafrate, con “Violenza di genere e matrimoni forzati” ha fatto un interessante excursus sulle leggi che regolano i matrimoni in Oriente e in Occidente. Quali sono i punti fermi e quali quelli da condannare. Se non c’è consenso, è sempre sbagliato. Considerando che, senza andare troppo lontano, in Italia la disposizione sul delitto d’onore è stato abrogato soltanto nel 1981, dobbiamo essere ben consapevoli di quanto ancora dobbiamo lavorare per difendere i diritti. Nostri e di tutti gli individui.

Fabrizio Dafano, Paolo Iafrate, Giovanni Destro Bisol

Gli interventi sono stati veramente interessanti e avrebbero meritato un più ampio spazio e, sperando abbiano lasciato qualcosa in tutti i partecipanti, si auspica che gli argomenti trattati non rimangano mere nozioni ma che vengano messi in relazione con la realtà che ci circonda. Di spunti ne sono stati forniti in abbondanza.

A seguire, gli interventi dei tutor che hanno aderito al progetto RAMI, Rete Accoglienza Mediazione Inclusione, un progetto indirizzato a tutti coloro che possono impegnare parte del loro tempo mettendo a disposizione le proprie capacità a supporto di chi necessita di un sostegno. La relatrice, Antonella Barile, ha invitato tutti i ragazzi presenti a pensarsi tutor di altri compagni, perché ognuno può avere delle specifiche competenze da mettere al servizio di chi ne necessita.

Progetto R.A.M.I.

Poi, è stato il momento delle due Associazioni, Obiettivo Psico Sociale ETS e Assemblabili Globali, promotrici del progetto Fila e Sfila contro ogni discriminazione, pregiudizio e stereotipo, che hanno reso fruibile al pubblico il loro progetto facendo sfilare, in altre occasioni, modelle e modelli non professionisti, testimoni di piccole e grandi diseguaglianze. “La moda che noi facciamo non è per vendere abiti, ma per veicolare messaggi sociali”.

Maria Franca Iorio e Simonetta Cervelli

Modelle e Uncinettine

Malena Halilovic, rappresentante della comunità rom, ha portato la propria sentita testimonianza per la difesa dei diritti delle donne rom e della comunità tutta in una giornata per loro di festa, il San Giorgio dei Balcani, che segna l’inizio della primavera e, si spera, in un nuovo inizio per tutti.

Shiva Boroumand, attivista iraniana, ha iniziato citando una frase tratta dal libro di Sepideh, detenuta politica in Iran: “Ormai, non fa più differenza che una persona sia in prigione oppure no, il solo fatto di vivere in Iran ci rende prigionieri.” Ha denunciato le pesanti discriminazioni che vengono subite nel suo paese e fiera ha indossando la sua inseparabile fascia, simbolo di lotta, che cita solo tre parole: “Donne – Vita – Libertà”.

Malena Halilovic

Shiva Boroumand

Una mattinata piena di belle parole, di sentimenti e di emozioni. Buoni propositi e nuovi progetti che, partendo proprio da quei semi cui facevano riferimento i progetti “Rami e Sementi”, si spera riescano a crescere, sbocciare e fare radici sempre più numerose al fine di creare una rete sempre più fitta di solidarietà, inclusione e diritti per tutti.

Importante è continuare a parlare di questi argomenti, che non sono scomodi come qualcuno vorrebbe far credere, ma reali e tangibili e ancora più importante è coinvolgere i giovani che sono il futuro di tutta l’umanità.

Concludo con una frase rubata sul web, attribuita allo scrittore Andrea Camilleri.

“Non bisogna mai avere paura dell’altro perché tu, rispetto all’altro, sei l’altro.”

Cristiana Iannotta

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