Cultura

QUANTO SEI BELLA FIRENZE (IN UN GIORNO E MEZZO)

Non esiste città come Firenze.

Non mi riferisco solamente alla palese atmosfera artistica che pervade il capoluogo toscano, ma ad una serie di elementi che rendono questa città unica ed irripetibile, nella quale passato e presente convivono con armonia. A prevalere, è inevitabile, è il passato, a favore di una contemporaneità un po’ passiva, ma non necessariamente sfiorita, che lascia spazio a ciò che è la tradizione e a quelli che sono i valori storici profondamente incarnati. Come già esplicato nel mio articolo precedente, “il poco tempo e la poca disponibilità economica non sono più delle scusanti”. Voglio ribadirlo, e sono qui a dimostrarlo, con un altro viaggio dalla durata di un giorno e mezzo.

La premessa inevitabile, necessaria se non conoscete la città, è che non stiamo più parlando di una città enorme e dispersiva quanto Roma, ma di una realtà più raccolta. Aggettivo non per forza negativo, anzi: “raccolto” è sinonimo anche di intimità, di facilità nell’individuazione di luoghi chiave e maggiore senso di appartenenza.

Vista diurna di Ponte Vecchio

Basta poco per conoscere Firenze, e basta poco per innamorarsene.

Bastano un paio d’ore per “farci l’abitudine” e basta davvero poco per non perdere l’orientamento. Certo, camminare perennemente col naso all’insù (inevitabile in una città del genere) forse non sarà d’aiuto per quanto riguarda la localizzazione, ma sarà sicuramente involontario, incontrollato, ma volto ad un senso di ammirazione spontaneo.

Descrivendo la sindrome di Stendhal, l’autore stesso scriveva: “Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati.

Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.”. È l’arte il filo conduttore di questa città, è il minimo comune denominatore attraverso il quale paesaggio, edifici, visitatori e residenti entrano in stretto dialogo, in un legame che diventerà indissolubile. 

Vista su Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio dalla terrazza degli Uffizi

Per i profani, per chi si avvicina per la prima volta a questa città, vi sono senza dubbio dei passaggi “d’obbligo”, che esplicherò nei passaggi successivi.

Galleria degli Uffizi

Non solo uno dei musei più belli del Bel Paese, ma uno dei più belli al mondo. Custode della cultura italiana più pura e più illustre, la Galleria degli Uffizi porta con sé una valenza non solo artistica, ma anche storica, davvero importante. Se la collocazione della collezione vede la luce tra il 1574 e 1587 per volere di Francesco I, è dal 1560 che l’edificio viene costruito, venendo denominato “Edificio delle Magistrature”. Pittura, Architettura, Scultura, Disegni e Stampe trovano spazio nel complesso, che diventa paesaggio mistico nel quale lo spettatore non è solo immerso, ma è anche partecipe, valicando spazi temporali altrimenti lontani. La visita agli Uffizi richiede, e merita, tempo prezioso, che sono certa non avrà il sapore del tempo sprecato.

La Tribuna degli Uffizi

Basilica di Santa Maria Novella

Santa Maria Novella è la testimonianza del fantasismo architettonico fiorentino. Sin da uno primo sguardo, ciò che colpisce è senza dubbio il gioco ben pensato di marmi, che si intersecano virtuosamente in ritmi coloristici ben precisi, ma non per questo scontati. Da ammirare non vi è solo la facciata, ma vi è anche l’interno, sul quale campeggia maestoso il “Crocifisso” di Giotto, testimonianza della grandezza del maestro.

Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Simbolo per eccellenza del capoluogo toscano è, senza dubbio, l’ingegnosa e imponente cupola del Brunelleschi, la quale può essere percorsa internamente e dalla cui sommità si può ammirare un cityscape mozzafiato (mi raccomando, la visita è obbligatoriamente su prenotazione). L’interno presenta una successione di maestranze incredibili, senza tempo e senza pari: Giotto, Taddeo Gaddi, Andrea Pisano, sono solo alcuni dei nomi che videro il proprio ingegno prestarsi alla fabbrica della Cattedrale.

Bella a tutte le ore del giorno, la Cattedrale diventa bellissima al tramonto, durante il quale i marmi si colorano di un rosa delicato e inusuale, facendo assaporare il loro lato più inedito e affascinante.

Santa Maria del Fiore e Battistero di san Giovanni

Ponte Vecchio

Tra gli Uffizi e Piazza della Signoria, Ponte Vecchio di certo non ha bisogno di presentazioni. Bellissime le botteghe artigiane, dal sapore antico, che si affacciano sul lato interno del ponte. Passaggio “obbligato” per l’attraversamento dell’Arno, non manca, anche in questo contesto, quel sapore perennemente suggestivo che Firenze offre.

Palazzo Vecchio

Affiancato dalla fontana del Nettuno, detta anche “il Biancone”, Palazzo della Signoria fu sede, tra le altre cose, del Parlamento del Regno d’Italia. Attualmente trovano posto gli uffici del Comune di Firenze, tra i quali quello del sindaco. Ma non solo: oltre alle sculture di Donatello, Verrocchio e Michelangelo, si possono ammirare le opere di artisti come Giorgio Vasari e il Ghirlandaio.

Palazzo Vecchio illuminato in occasione delle celebrazioni per la fine dei lavori di restauro

Basilica di Santa Croce

Rappresentante del gotico italiano, la facciata mostra, ancora una volta, uno splendido gioco cromatico e marmoreo. Protagonisti, al suo interno, gli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi e il “Crocifisso” di Cimabue, ora conservato nel Museo, che non è solamente testimonianza della grandezza dell’artista, ma è anche simbolo della rinascita di Firenze dopo la tragica alluvione del 1966, durante la quale l’opera subì gravi danneggiamenti. Qui trovano sepoltura Ugo Foscolo, Lorenzo Ghiberti, Michelangelo, Galileo, Niccolò Macchiavelli e molti altri.

Dove mangiare: Trattoria La Casalinga, Via dei Michelozzi, 9/R, 50125 Firenze (FI)

Affacciata verso l’iconica Basilica di Santo Spirito, la Trattoria La Casalinga propone i piatti della tradizione, declinati in un’atmosfera genuina e familiare. Assolutamente consigliato, non solo per la qualità dei prodotti e la bontà del cibo proposto, ma anche per il prezzo davvero modico. 

Letture consigliate: Giorgio Vasari, “Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri. Nell’edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino”, Firenze 1550, 1986, Einaudi

Per chi vuole entrare nella critica dell’arte più pura e “delle origini”, ma anche per chi vuole entrare nella Firenze del Cinquecento con gli occhi dello storico e artista cortigiano contemporaneo. Giorgio Vasari è il biografo degli artisti fiorentini: aneddoti, fatti curiosi e riuscitissime ekfrasis si stagliano su quelle che sono le pagine più famose e più illustri della storia della critica dell’arte.

Vista notturna di Ponte Vecchio

Francesca Bortoluzzi

Classe 1994, nata a Belluno. Studentessa d'arte a Trento e grande appassionata di musica, soprattutto elettronica. Scrive da anni per vari media, nella perenne ricerca di nuovi stimoli e sensazioni.

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