Cultura

PINETO, I CIRCOLI VELICI E IL “MARE CONTRO DELLA BUROCRAZIA”

“Homme libre, toujours tu chériras la mer!
La mer est ton miroir; tu contemples ton âme
Dans le déroulement infini de sa lame,
Et ton esprit n’est pas un gouffre moins amer.”  
“Uomo libero, amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
Nell’infinito dispiegarsi della sua lama,
E la tua mente non è un abisso meno amaro
. “  
Charles Baudelaire

Nel mese di febbraio di quest’anno per le vie di Pineto (cittadina in provincia di Teramo posizionata a ridosso del mare Adriatico Centrale) sono state affisse delle locandine. Un MANIFESTO che in modo goliardico e sarcastico, critica la burocrazia e i divieti delle Istituzioni preposte al controllo delle attività, del Demanio Marittimo.

Altri colleghi hanno scritto subito degli articoli ed hanno giustamente dato spazio all’informazione nello stesso mese di febbraio, io ho preferito aspettare l’inizio della stagione balneare per poter nuovamente riprendere l’argomento considerando anzi sperando in una nuova e maggiore visibilità, curiosità ed interesse legato appunto al cosiddetto periodo estivo.

Le associazioni di Pineto – il Circolo velico Pineto e il Capanno Marino sono due circoli ormai più che ventennali che si occupano da sempre di promulgare la cultura “della Vela”, sono inseriti in un contesto territoriale il cui vanto è l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, che in più di un’occasione si è avvalsa proprio dei circoli velici per pubblicizzare e sponsorizzare il proprio operato.

Questi circoli velici sono nati dalla passione e dall’amore per il mare per la vela da persone che negli anni hanno trasmesso la cultura marinaresca dedicandosi a chi si avvicina alla pratica sportiva della navigazione a vela, mettendo a disposizione la propria esperienza, questa disponibilità “amatoriale” dovrebbe essere apprezzata dalle Istituzioni locali.

Sempre pronti a dare gratuitamente il proprio intervento ad ogni manifestazione locale che si svolge sul litorale, dimostrando di essere integrati e sempre disponibili.

Chiaramente stando in un area protetta ci sono dei vincoli, andiamo a vedere l’estensione della area protetta, si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 km dei quali 2,5 km di duna sabbiosa lungo la riva, dalla foce del torrente Calvano, che attraversa l’abitato di Pineto, fino al centro di Silvi, questa precisazione è necessaria perché spesso sembra che le uniche attività a cui vengono imposti dei divieti  “particolari”  siano solo riservate ai Circoli Velici in questione,  ci sono circa 19 stabilimenti balneari  nella zona interessata, e non  sembra che siano vessati in modo eccessivo.

La  polemica nasce  dal fatto che i circoli velici con le loro  concessioni demaniali, hanno un trattamento  diverso dai famosi stabilimenti balneari, i nostri amici Velisti per esempio non hanno alcun servizio, nonostante le reiterate richieste agli organi competenti, per avere una fornitura idrica ed elettrica, nonostante ci sia una distanza di solo di  350 metri da uno  stabilimento balneare fornito di ogni utenza, non si comprende come con  una distanza cosi irrisoria possano esistere e perdurare le  difficoltà.

Il Comune di Pineto il 12 maggio 2017 ha emanato l’ordinanza nr. 6 “Disciplina d’uso del demanio marittimo e delle attività balneari” nell’ordinanza sono elencati una serie di articoli sull’uso delle spiagge, delle pinete e del mare, mi sono soffermato solo su un divieto, Art. 1 lettera V (è vietato tirare a secco barche o natanti in genere, salvo nelle aree a ciò destinate; sono esclusi i carrelli occorrenti alle loro movimentazioni che dovranno essere rimossi al termine dell’operazione di scarico o carico delle barche o dei natanti).

Articolo molto sibillino per quello che riguarda i carrelli, si può essere multati, sulla concessione dove è previsto lo stazionamento delle barche è vietato lasciare il carrello di alaggio, considerato che una deriva per un uso didattico pesa mediamente intorno ai 200 kl diventa problematico metterla in mare senza un carrello, una volta messa a mare il carrello in questione dovrebbe sparire dalla spiaggia per poi ricomparire quando si deve trarre in secco la deriva.

A volte il legislatore dovrebbe avere una visione più ampia del contesto in cui applicare la norma.

Tutto questo nonostante i circoli velici, proprio per loro natura, insegnano ad amare, rispettare e proteggere l’ambiente.

Dio fornisce il vento ma l’uomo deve alzare le vele.

Agostino d’Ippona

Fonte foto: Centro Velico Pineto

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