“L’ULTIMA ESTATE”
Scrivere un libro è iniziare un viaggio, è navigare all’interno di se stessi, dentro la propria storia per aprire una finestra di emozioni sul mondo.
“L’ultima estate” rappresenta il viaggio nella memoria che, per l’autore Marcello Filotei, inizia il 24 agosto 2016, giorno in cui la scossa sismica delle ore 3:36 ha distrutto Pescara del Tronto.
Siamo di fronte ad un testo che vuole andare oltre il tempo, ma che del tempo ha saputo trattenere la lezione, parole arrese agli eventi ed alla realtà, che tuttavia riescono a dare speranze attraverso la memoria.
La memoria diventa così luogo del riscatto di fronte al dramma del terremoto, della rinascita, di un ritorno che si fa viaggio nuovo, come in un cerchio dove ogni passo in avanti è nello stesso tempo un passo indietro.
Naufrago e senza appigli, Filotei si vuole perdere nelle parole per curare le ferite del terremoto, con la consapevolezza di poter lasciare una testimonianza di Pescara del Tronto e della propria vicenda umana.
È il tentativo, riuscito, di vedere nel buio una speranza.
“L’ultima estate” è, quindi, un atto d’amore per il piccolo borgo e soprattutto per le troppe vittime del terremoto, per i familiari, gli amici, i conoscenti che sono rimasti lì, sotto le macerie di Pescara del Tronto, su quella terra che oggi dobbiamo considerare sacra.
È l’esortazione per ricominciare a vivere, per non perdersi nei ricordi, ma ritrovarsi così come l’autore vuole ritrovare se stesso, gli altri ed il tempo ancora da percorrere.