Mafia e ristorazione
Dopo il blitz della Direzione Investigativa Antimafia che si è concluso con il sequestro a Roma del ristorante “ Il baroccio “ la Coldiretti afferma in una recente nota: sono più di cinquemila i locali della ristorazione del nostro paese gestiti dalla criminalità organizzata che approfittando della profonda crisi esistente è riuscita a penetrare in modo capillare l’economia legale.
Le mafie acquisendo e gestendo direttamente ed indirettamente gli esercizi ristorativi e più in generale in agricoltura hanno la possibilità di rispondere facilmente ad una delle necessità più pressanti: riciclare il denaro frutto delle attività illecite.
Il volume di affari complessivo dell’agromafia è salito sempre secondo Coldiretti – a 15,4 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del paese.
L’agroalimentare è una delle aree di investimento prioritario della malavita che comprendendone l’importanza strategica riesce ad infiltrarsi nella vita quotidiana delle persone.
La ristorazione è dunque lo schermo legale dietro il quale si cela l’espansione mafiosa sempre più aggressiva ormai integrata nell’economia produttiva italiana.
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