Macron vince ma non convince

La vittoria elettorale di Emanuel Macron era scontata sondaggi e media con un bombardamento mediatico senza precedenti hanno anticipato la riconferma del Presidente francese rendendola benefica e necessaria nel contesto storico attuale.
Sì è voluto, così legare, ancora una volta, la soluzione della crisi ucraina agli uomini che sembrerebbero dare stabilità e soluzioni alla nostra Europa.
In realtà Macron nei suoi primi 5 anni di governo non ha risolto nessuna delle problematiche emergenti che si è trovato ad affrontare, per ultimo i suoi continui colloqui con Putin non hanno portato risultati apprezzabili.
Un‘analisi realistica non può che valutare il bilancio professionale di Macron come mediocre in politica estera ed insufficiente nella politica interna.
Le proteste a Parigi ed in altre città francesi dopo la rielezione di Macron non vanno e non possono essere sottovalutate.
Le periferie di Lione, Rennes, Tolosa, Marsiglia e le banlieux parigine si sono infiammate al grido…, né con Macron né con Le Pen, circa 17 milioni di francesi non si riconoscono nei politici che dovrebbero rappresentarli.
La rabbia e la ribellione arriva dalle famiglie più povere, quelle che hanno visto nel primo semestre del 2022 ridurre il loro, già misero, tenore di vita del 5%.
Episodi preoccupanti che l’intelligence francese non deve sottovalutare, perché le proteste di oggi potrebbero trasformarsi in azioni terroristiche al termine del Ramadan.
La Francia è la nazione europea maggiormente infiltrata dall’integralismo islamico, è il paese che più di altri non è riuscito ad integrare gli immigrati di religione islamica di 3 generazione, ragazzi, donne ed uomini facilmente reclutabili nel web.
Questo è oggi il vero pericolo per Macron, tornare ad essere un bersaglio del terrorismo islamico.
Terrorismo che sarà funzionale nel generare instabilità, incertezze ed angoscia esistenziale con l’ obiettivo, a breve e medio termine, di disorientare l’Europa e dissuadere gli Stati membri nel continuare ad avere una postura unitaria verso ogni situazione di crisi.