Cultura

IL VIAGGIO

Via del Corea Roma, due amici seduti al bar progettano un libro sulla Sicurezza sul lavoro. Sono due sindacalisti, girano tra un Ministero e l’altro a raccogliere delusioni ed ad aiutare chi è rimasto indietro.

La loro è una lunga amicizia fatta di quello strano miscuglio di tenerezze e incomprensioni che li unisce senza ipocrisie.

Armati di passione consumano idee ed azioni tra i cambi repentini di quell’economia sindacale incomprensibile ed inutile che si declina in trattative estenuanti, riunioni, accordi e vertenze, a loro modo si sentono eroi, moderni Robin Hood che, usciti dalla foresta, cercano di riequilibrare le differenze sociali del paese.

Il libro doveva essere la cronaca di un viaggio nella sicurezza sul lavoro realizzato da due amici, ma il tempo, i fatti, la realtà dura e vorace l’hanno trasformato in una azione ancora da fare, nella storia di un momento che non c’è più stato, in pagine ancora da scrivere, da narrare.

Sembra quasi che il mondo sia scomparso, niente di ciò che abbiamo vissuto esiste ancora, in qualche modo siamo stati amici fortunati per il semplice fatto di esserci stati quel giorno nel bar di via del Corea a progettare il futuro.

Ho promesso, tra l’umidità di qualche lacrima, che avrei continuato io il lavoro iniziato insieme, ma non ce l’ho fatta, è ancora troppo difficile per me, pensavo di avere più forza, più pragmatismo, non è così.

Entro con tutta la mia rabbia in questa nuova dimensione, ho lasciato le certezze di un rapporto che procedeva su binari definiti e su affetti classici per inseguire il sogno di parlare ancora.

Poi ho capito, la rabbia è andata via, ti sento, ti vedo…………………parliamo.

Il pensiero di questa amicizia stroncata con la violenza che solo il destino usa, finalmente mi ha abbandonato, rimettere inaspettatamente i gesti quotidiani di ognuno in quelli dell’altro ci lascia ancora l’occasione di cambiare la percezione delle cose, di noi stessi, del nostro essere ancora insieme.

Nella vita non contano i passi che fai, né le scarpe che usi, contano solo le impronte che lasci.

Il mio pensiero è per te.

My brother Sandro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sergio Giangregorio

Direttore Responsabile magazine online Convincere. Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Perfezionato presso L’Università degli Studi Roma 3 in “Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale di primo e secondo livello“ Docente universitario a contratto in materie investigative con specifico expertise sulla sicurezza in aree urbane, sulle tecniche di intelligence e di peacekeeping. Esperto di comunicazione in situazioni estreme. Giornalista investigativo ed analista di intelligence, come Ghost writer ha elaborato numerosi studi strategici coprendo tutti i teatri di guerra dai balcani, al vicino oriente seguendo i conflitti in Afganistan, Iraq e nel nord-Africa. Presidente del Centro Europeo Orientamento e Studi – Ente morale di diritto privato per la difesa dei diritti civili. Direttore Scientifico dell'Istituto di Ricerca sui rischi geopolitici Triage Duepuntozero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio