I BALCONI MALTESI: TESORI STORICI INCORNICIATI

I balconi maltesi, con la loro bellezza architettonica e l’importanza storica, sono uno dei simboli distintivi delle isole maltesi. Questi balconi elaborati, spesso decorati con dettagli artistici, sono diventati un’icona dell’architettura maltese e rappresentano una parte fondamentale della storia e della cultura dell’arcipelago. Ma da dove provengono questi balconi e qual è la loro storia?
L’origine dei balconi maltesi può essere fatta risalire all’antica eredità araba. Durante il periodo dell’occupazione araba a Malta, che durò più di 200 anni (dal 870 al 1090 circa), l’architettura dell’isola subì notevoli influenze, è durante questo periodo che si può identificare l’inizio della tradizione dei balconi maltesi.
Prendono spunto dagli elementi architettonici arabi, gli Arabi avevano una competenza eccezionale dell’uso del legno e dell’intarsio per decorare gli edifici, e questa conoscenza fu trasmessa a Malta.
I balconi presentano spesso elaborati intarsi e sculture in legno, che aggiungono dettagli decorativi esclusivi.
Anche le caratteristiche griglie di legno, spesso con motivi geometrici, e le persiane mobili derivano dall’architettura araba. Sia le griglie che le persiane servivano a proteggere gli interni dalle intemperie, regolando l’illuminazione e la ventilazione. Erano anche un elemento di sicurezza e privacy per le famiglie che vivevano all’interno delle case.
Gli Arabi avevano, poi, un profondo rispetto per la geometria e questo si riflette nelle decorazioni geometriche sui balconi maltesi, come le stelle, gli intarsi a rombo e gli arabeschi.

Con il passare dei secoli, l’architettura maltese ha subito diverse influenze, tra cui quella dei Cavalieri di San Giovanni, dei francesi e degli inglesi. Queste influenze hanno arricchito ulteriormente lo stile dei balconi. Gli elementi barocchi, rococò e neoclassici si sono uniti alle radici arabe, creando così la varietà di stili che vediamo oggi.
L’influenza francese sull’architettura maltese è principalmente attribuita al periodo dell’occupazione francese dell’isola, che durò dal 1798 al 1800. Durante questa occupazione, malgrado sia stata brevissima, l’architettura maltese subì alcune trasformazioni significative. Uno degli elementi distintivi introdotti dai francesi fu l’uso di elementi neoclassici, gli edifici pubblici e residenziali incluso il design dei balconi cominciarono a mostrare elementi neoclassici, come le colonne e i capitelli ionici e corinzi. Questi dettagli classici erano spesso incorporati nei balconi, aggiungendo un tocco di eleganza con decorazioni floreali e geometriche.
Anche l’occupazione inglese di Malta, che durò dal 1800 al 1964, ha avuto un impatto significativo sull’architettura e sui balconi maltesi.
Gli inglesi portarono con sé uno stile architettonico distintivo, spesso caratterizzato da elementi vittoriani e neogotici. Nell’architettura maltese, i balconi iniziarono a mostrare influenze inglesi con l’uso di ringhiere in ferro battuto che riflettevano lo stile gotico o vittoriano. Queste ringhiere erano spesso decorate con dettagli elaborati e intrecci di ferro.
Si diffuse anche l’uso di finestre a ghigliottina, che erano comuni nell’architettura vittoriana.
Gli stili architettonici inglesi influenzarono non solo i balconi delle case private, ma anche gli edifici pubblici e governativi costruiti durante questo periodo.
La combinazione di elementi francesi e inglesi con le radici arabe ha contribuito a rendere l’architettura maltese un affascinante mosaico di stili.

I balconi maltesi non sono solo elementi decorativi; hanno anche una funzione pratica. Servono a proteggere le abitazioni dal sole caldo e a creare spazi all’aperto per socializzare, ideali per le famiglie per interagire con i vicini e osservare gli eventi pubblici, come ad esempio le processioni religiose. La loro bellezza architettonica è un riflesso dell’orgoglio maltese per la propria storia e cultura.
Oggi, questi balconi sono un patrimonio culturale e un’affascinante parte dell’identità maltese, incorniciando la storia e la bellezza dell’arcipelago.
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