Roma

Roma è una città per diversi aspetti sempre più complicata, difficile, inospitale, le case care su strade impercorribili, i mezzi che o non passano o vanno a fuoco, i servizi che funzionano a singhiozzo – la bellezza struggente e maltrattata.
Ugualmente però ha una cosa sua, per cui anche se è così complicata ti ci puoi fare una cuccia.
Roma, è una enorme confederazione di scazzati, ma allegri paesotti. Luoghi dove si crea in breve una rete sociale, un’abitudinarietà, una rete di riferimenti emotivi, un farsi carico. a Roma dopo un po’ il barista è il tuo barista, il giornalaio è il tuo, tutto si fa non so dire, protezione, portierato, villaggio, piazza. E siccome è una città di lunga storia architettonica e politica, che ha visto diversi modi di stare al mondo, ognuno dei quali lascia traccia, questi paesotti che fanno Roma sono tutti molto diversi tra loro. Io amo, certe volte che ne ho il tempo, andare a caccia di nuovi, in zone non proprio scontate. Val Melaina. Tor Marancia. Piazzale Clodio, Primavalle – o quello stupendo perso dopo a Ponte Milvio. Ad avere più tempo starei a girovagare e a cercare le reti segrete che formano gerarchie scacchiere e riferimenti di ognuno di questi paesotti. I figli di tutti e da tutti controllati, il barbiere, il farmacista, il parroco.