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LE SCIE CHIMICHE

Le scie chimiche, incredibile a dirsi, tornano ad essere protagoniste nel dibattito pubblico e politico italiano, per la precisione a L’Aquila. Nel consiglio comunale del capoluogo abruzzese domani, giovedì 25 febbraio, andrà infatti in scena un dibattito sui possibili rischi per la popolazione presentati dalle pericolosissime scie bianche lasciate in cielo dagli aerei, un confronto forse anche più urgente della minaccia costituita dalla scomparsa dei folletti nei nostri boschi.

 

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, la teoria del complotto sulle scie chimiche prevede che le scie bianche lasciate dagli aerei vengano appositamente rilasciate per servire gli scopi di una malvagia e potentissima organizzazione radicata in tutti i governi del mondo (non “molti governi”, sia chiaro: tutti). Lo scopo? C’è l’imbarazzo della scelta: controllare il clima, migliorare le comunicazioni militari, disturbare le comunicazioni del “nemico”, diffondere virus e/o sostanze tossiche per sterminare la popolazione e così via. Del perché si tratti di una bufala colossale abbiamo parlato più volte.

In tutta franchezza, non si può fare a meno di dire che a L’Aquila hanno decisamente problemi più seri ai quali pensare, problemi che hanno quantomeno la caratteristica di essere reali. Proprio nella seduta del 25 febbraio, giusto per fare un esempio, appena prima dell’importantissimo dibattito sulle scie chimiche si discuterà del piano per l’abbattimento dei MAP, i Moduli Abitativi Provvisori che hanno ospitato i cittadini le cui case erano state danneggiate o distrutte dal terremoto del 6 aprile 2009 e che ora, essendo usurati e disabitati, saranno demoliti per lasciare spazio alla riqualificazione delle zone con la creazione di aree verdi.

In effetti, c’è ben poco da stupirsi: la bufala delle scie chimiche era già stata innalzata in passato allo status di materia degna di discussione istituzionale. Svariate interrogazioni in merito sono state presentate in Parlamento da politici di tutti gli schieramenti, tutte con lo stesso esito. Indovinate quale.

Il dibattito al consiglio comunale de L’Aquila, peraltro, conferma quanto la tendenza ad abboccare a questa teoria del complotto sia decisamente trasversale a tutti gli schieramenti politici. A proporre l’inserimento della questione nell’ordine del giorno è stato infatti Ermanno Giorgi del Centro Democratico, che secondo quanto riporta Abruzzo Web avrebbe ricevuto l’appoggio di Marco Cimoroni (Alleanza per l’Italia), di Guido Quintino Liris (Forza Italia), di Emanuele Imprudente (Noi con Salvini) e di Stefano Palumbo (PD). Quest’ultimo ha però fatto sapere di aver tolto la propria firma dopo una “lettura attenta” dell’ordine del giorno. 

“Ci sono poteri che ogni volta che qualcuno si permette di sollevare dubbi sulle scie chimiche, scatenano persone adibite a influenzare l’opinione pubblica, che prontamente denigrano chi avanza perplessità, chi pretende spiegazioni”, spiega Giorgi ad Abruzzo Web. “Ci sono state anche altre interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche, ma il governo non ha mai ha riposto. Ma noi mica siamo il popolo bue, una risposta ce la devono dare. Non contesto la scienza ufficiale, se dimostreranno che le scie chimiche non sono veleni ma zuccherini, balsami e petali di fiori, la questione per me è chiusa”.

La risposta, per la verità, è stata data diverse centinaia di volte: le scie lasciate dagli aerei sono costituite dal pericolosissimo monossido di idrogeno, altrimenti noto come acido ossidrilico, meglio conosciuto col nome di “acqua”. Ignorare una spiegazione scientifica a dir poco elementare, per di più tirando in ballo i celebri Poteri Forti™ che “scatenano persone adibite a influenzare l’opinione pubblica”, non renderà la bufala reale.

D’altro canto, va detto che l’onorevole Giorgi non è certo solo in questa sua battaglia, ma ha al suo fianco molte altre persone, fra le quali alcuni VIP. La più attiva da questo punto di vista è certamente Romina Power: l’ex-signora Carrisi è peraltro anche l’autrice di Un messaggio, inno non ufficiale degli sciachimisti italiani.

Proprio nelle scorse ore la Power ha espresso ai suoi 7.500 e rotti follower su Twitter il suo stupore per come “l’Italia si stia lasciando avvelenare dalle scie chimiche”. Risulta invece ancora ignota la sua posizione sull’esistenza degli unicorni.

 

Viene da chiedersi come mai in questi casi non salti mai fuori qualcuno del “partito benaltrista”, di norma pronto a sostenere come, qualsiasi sia il tema in discussione, i problemi da affrontare siano “ben altri”. 

Chissà, forse esiste un complotto anche su questo.

 

 

FONTE: INTERNATIONAL BUSINESS TIMES - ALESSANDRO MARTORANA  http://it.ibtimes.com

 

 

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