Abbiamo deciso di pubblicare il testo di questa lettera. Tutti dovrebbero leggerla.
Gentile Professor Farabollini,
mi chiamo Patrizia Marano, nel sisma del 24 agosto 2016 a Pescara del Tronto, ho perso mio figlio Tommaso di 14 anni, mio marito Alberto, i miei genitori Santa e Corrado, mio cognato Vito e tanti amici.
Io stessa sono rimasta per 5 ore sotto la mia casa crollata per poi, una volta tirata fuori dalle macerie, essere trasferita all’ospedale di Ascoli Piceno, dove sono rimasta ricoverata per varie patologie da schiacciamento, per 2 settimane.
Ho perso i miei affetti più cari e le due abitazioni che avevo a Pescara del Tronto, ma ho perso quella notte, anche la dignità di cittadina.