Politica

PETRAEUS, LE DONNE E LO SPIONAGGIO

Petraeus“La sicurezza applicava severamente la regola per cui tutti i dipendenti dovevano riferire ogni «contatto stretto e continuativo» con una persona di altra nazionalità. Il punto era che nessuno sapeva con precisione che cosa significasse «contatto stretto e continuativo». L’avventura di una notte? La composizione di sonetti per un’amante platonica? La sicurezza non lo specificava. Otto anni dopo, il mio capo a Khartoum, Milt Bearden, fornì la definizione più assennata: se tieni un paio di pantofole sotto il letto dell’amante, quello è un contatto stretto e continuativo.” In questo caso l’ex agente della CIA Robert Baer, raccontando nell’ormai celebre libro “La disfatta della CIA”, si riferisce alle relazioni portate avanti dagli agenti con donne straniere, ma chissà se anche Petraeus teneva le pantofole sotto il letto di Paula Broadwell, l’amante.

A quanto pare il leggendario direttore della CIA, già osannato negli Stati Uniti per il comando delle truppe in Iraq e Afghanistan, aveva conosciuto la Broadwell nel 2006 durante un incontro con gli studenti della Harvard’s Kennedy School of Government, nel corso del quale Petraeus raccontò della sua esperienza al comando della 101st Airborne Division  e dell’invasione dell’Iraq nel 2003. Paula Broadwell così, senza esperienze nel mondo del giornalismo, diventò la biografa ( e non solo) di Dave Petraeus.

La vicenda è emersa grazie alla denuncia di una donna, rimasta anonima, all’FBI. La donna in questione sosteneva di ricevere molestie per e-mail da Paula Broadwell, così gli agenti hanno attivato un’indagine che ha portato a scoprire lo scambio di mail piccanti tra questa e Petraeus.

Ma veniamo alle dimissioni. Perché Petraeus, consapevole della gravità della situazione, non ha esitato ha lasciare la direzione dell’agenzia e ha confessare il tradimento della moglie pubblicamente. Non si è trattato di una scelta di buon senso o di rispetto verso il governo, niente di tutto questo. Petraeus sa bene che una relazione extra-coniugale rappresenta una grandissima falla per la sicurezza della CIA. I rischi sono molteplici, la relazione con la Broadwell sarebbe potuta diventare un’arma di ricatto, oppure la stessa biografa sarebbe potuta diventare un’arma micidiale al servizio dello spionaggio straniero.

Insomma, quello che c’è da dire è che dei dettagli dell’intreccio amoroso tra Petraeus e la Broadwell ci interessa poco. L’aspetto più interessante è umano. Petraeus l’uomo, non il generalissimo eroe incorruttibile, è rimasto vittima della sua stessa natura. E la CIA lo sa bene, sempre Robert Baer lo racconta così: “Stavo leggendo alcune note sul permesso di accesso alle informazioni top-secret quando mi imbattei nella parola «satiriasi». Era uno dei casi in cui non era possibile conservare il permesso di accesso a quei dati. Non avevo idea di che cosa significasse.
«satiriasi?» domandai.
Uno dei funzionari abbassò la voce con tono da cospiratore.

«Un tipo affetto da satiriasi è uno che ama avere un sacco di donne. E il regolamento dice che se vieni beccato ad andare al letto con un sacco di donne, perdi il permesso TS.»”

Per quanto un’agenzia di intelligence possa essere ben organizzata, il fascino femminile è stato sempre visto come un’ arma efficacissima e di contro come una terribile minaccia. Le chiamano “trappole al miele” e sono state usate moltissimo nella storia dello spionaggio, soprattutto nell’Europa dell’est e in medioriente. Alcune sono entrate nella storia, altre sono morte, alcune probabilmente sono ancora in attività. Furono molto utilizzate dal Mossad, che ad esempio grazie alla sua agente Lily Kastel, entrata in intimità con un pilota iracheno, riuscì ad entrare in possesso di un Mig 21 russo negli anni sessanta. Ne fu vittima anche un ministro della difesa siriano, Mustafa Tlass, che fu avvicinato da un’affascinante ballerina inglese; si scoprì in seguito che questa fosse appunto una spia.

Le debolezze umane quindi, i desideri, gli istinti, le perversioni, diventano il centro di intricate storie di spionaggio. Perché le attività di intelligence sono comunque attività umane, un’agenzia seria e responsabile prevede “incidenti” come quello di Petraeus e li condanna. Nessuno scandalo vero e proprio, sicuramente una triste ombra sulla carriera di Petraeus, che agli occhi degli americani era stato sempre visto come un onorabile servitore degli Stati Uniti.

La CIA andrà avanti con un altro direttore, alcuni agenti andranno in pensione e altri verranno arruolati. Ma l’agenzia più famosa del mondo terrà sempre la guardia alta, perché che si tratti “trappole al miele”, di un’avventura o di un “contatto stretto e continuativo”, dove cadono le difese dell’uomo cade anche la struttura portante di un’organizzazione.

 

(Immagine tratta da www.foxnews.com)

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Claudio D'Angelo

Analista per l'istituto di ricerca sui rischi geopolitici Triage Duepuntozero

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