Musica e spettacolo

“Friends” festeggia il 25esimo compleanno

Quando è stato lanciato il primo episodio di Friends, mancava un mese alla mia nascita, eppure ne ho sempre sentito parlare tantissimo, come qualcosa di mitico, qualcosa di immancabile nel bagaglio culturale di chiunque desideri affacciarsi alla “vita vera”. 

È stata forse questa aura imponente a farmi desistere dall’approcciarmi a quella che io pensavo essere soltanto una serie TV, o almeno, lo pensavo fino allo scorso giugno, spinta anche dal fatto che, con l’arrivo di Netflix, ero stanca di sentirmi dire: “Ma come? Non hai mai guardato Friends?”.

Quindi mi sono decisa: sessione d’esami alle spalle, portatile sulle gambe e Netflix. Non avrei potuto fare scelta migliore. Puntata dopo puntata, ho iniziato ad entrare nella dinamica quotidiana offerta dalla serie, quasi sentendomi il settimo membro di questo sestetto di amici (lo ammetto, sono arrivata addirittura al punto di sognare i vari personaggi). 

Dopo aver concluso la serie, e rivisto alcuni dei miei episodi preferiti, posso dire con certezza che Friends è una di quelle serie che ti prende per mano, ti fa capire un po’ come prendere la vita, fra gioie e dolori, amori ed amicizie, sconfitte e punti di ripartenza. Il punto di forza poi è quello di essere smaccatamente reale, senza cadere in idilli e situazioni poco credibili. 

Nonostante oggi si festeggi il 25º anniversario (è infatti del 22 settembre 1994 il primo episodio trasmesso), Friends risulta straordinariamente attuale, anche in virtù dell’impronta generalista sulla quale si svolgono le varie stagioni. 

Ciò che posso dire, dopo risate e pianti, è che sono passata anche io nel lato oscuro, quello di chi, guardandovi con aria contorta, un giorno potrebbe dirvi: “Ma come? Non hai mai visto Friends?”

Francesca Bortoluzzi

Classe 1994, nata a Belluno. Studentessa d'arte a Trento e grande appassionata di musica, soprattutto elettronica. Scrive da anni per vari media, nella perenne ricerca di nuovi stimoli e sensazioni.

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