Innovazione

Nasa: al via i test per i motori con cui si andrà su Marte

 

Il motore, modello Rs-25, è rimasto acceso per 500 secondi simulando le condizioni di un vero lancio. È il propulsore che dovrebbe dovrebbe riportare gli astronauti americani nello spazio, verso la Luna e Marte

 Fonte: http://www.galileonet.it/ di Gianluca Casponi

La Nasa ha effettuato con successo un test di accensione statica su un motore Rs-25, uno dei quattro propulsori che equipaggeranno loSpace launch system (Sls). Il motore è rimasto acceso, lo scorso 10 marzo, per 500 secondi, simulando le variazioni di spinta e il tempo di operatività che si troverà ad affrontare per il primo vero lancio di Sls, previsto per il 2018. La configurazione di lancio di Sls prevederà, inoltre, il supporto di due booster a combustibile solido. La Nasa non si è risparmiata nei commenti entusiastici al test e forse ha avuto ragione, dal momento che l’Rs-25 consentirà di pianificare missioni umane nello spazio profondo, prima sulla Luna e poi su Marte e verso gli asteroidi.

Anche se il test proietta la Nasa verso il futuro, questo modello di motore ha una storia antica. Tre esemplari erano infatti installati sulla coda degli Space Shuttle e per questo possedevano la denominazione di Ssme (Space shuttle main engine). Come nell’ormai pensionato Shuttle, l’alimentazione dei motori proviene da serbatoi di idrogeno e ossigeno liquidi che vengono combinati per generare la spinta. “Abbiamo vissuto un grande momento per la Nasa”, ha commentato Rick Gilbrech, direttore del centro spaziale di Stennis, sede del test del motore. “Abbiamo di fronte giorni eccitanti con il futuro ritorno dell’uomo nello spazio profondo. Con questo test abbiamo fatto un passo importante in quella direzione.

Come detto, l’Rs-25 rappresenta un retaggio del programma Shuttle. L’Aerojet Rocketdyne, la società che da sempre fornisce questo propulsore alla Nasa possiede ancora 16 esemplari di questo motore. Il programma Sls ha però richiesto un aggiornamento dei sistemi dal momento che la Nasa ha richiesto specifiche migliorate per l’utilizzo futuro. L’Aerojet Rocketdyne ha dovuto fare in modo che i motori possano essere spinti al 109 per cento della propria capacità, superando il 104 per cento che era richiesto per portare in orbita lo Shuttle.

Il test di questi giorni verrà seguito da altre verifiche e messe a punto dei sistemi di controllo del motore. Per arrivare al lancio vero e proprio, la “Exploration Mission-1”, i motori dovranno passare altri esami di maturità, compreso un test di accensione contemporanea di quattro Rs-25 che avrà luogo di nuovo presso lo Stannis space center della Nasa.

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