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Conferenza su Information Warfare

Information Warfare Conference

Si è svolta a Roma l’8 novembre 2012 presso l’AULA MAGNA dell’Università LA SAPIENZA (Piazzale Aldo Moro 5) la conferenza “Armi cibernetiche e processo decisionale”, terza di una serie di conferenze annuali sull’info-war e le sue implicazioni per la sicurezza del sistema-Italia.

L’evento è stato promosso dal CSSII (Centro di Studi Strategici, Internazionali e Imprenditoriali dell’Università di Firenze), dalla Link Campus University, dall’ISPRI (Istituto per gli Studi di Previsione) e dal Centro Studi “Gino Germani”. Esso è stato ideato dai promotori d’intesa con Maglan Information Defense & Intelligence.

Alla conferenza erano presenti le istituzioni nazionali civili, militari e della sicurezza, le imprese, le università e i centri di ricerca. L’evento ha consentito di approfondire la conoscenza e aumentare la consapevolezza, tra i decisori politici ed economici del sistema-Italia, dell’emergere di nuove armi cibernetiche offensive e difensive, della loro futura evoluzione, nonché dei problemi inediti che esse creano per i processi decisionali nel campo della sicurezza nazionale e nel settore privato.

La conferenza ha visto riunire esperti e analisti – provenienti da organismi governativi civili e militari, dal mondo economico e finanziario, dalle Università e i centri di ricerca scientifica – per dare un contributo di idee e proposte concernenti, “l’elaborazione di una strategia di sicurezza cibernetica nazionale per il sistema-Italia” e “l’introduzione di innovazioni organizzative nell’architettura decisionale di sicurezza nazionale allo scopo di potenziarne le capacità sia di prevenzione sia di reazione efficace e tempestiva a eventuali minacce o attacchi di cyber-war contro interessi vitali del nostro Paese”.

Nella mattinata, durante lo svolgersi dei lavori è avvenuta una curiosa vicenda: un centinaio di studenti della Sapienza, ha provato ad entrare nell’aula magna del rettorato, dove era in corso la conferenza «Armi cibernetiche e processo decisionale». Le forze dell’ordine hanno impedito loro l’accesso alla struttura, bloccando per alcuni minuti tutti i varchi di ingresso all’aula. Gli studenti di conseguenza hanno dato vita ad un sit-in di protesta sotto al rettorato chiedendo: «Quando si smetterà di finanziare armi e guerra e si investirà invece sull’università e sui saperi?». Nonostante l’accaduto il programma non ha subito grosse variazioni se non l’annullamento del coffee break mattutino. Perché tale vicenda è curiosa? A parte che non erano mai avvenute contestazioni di alcun genere, ma pare che in realtà il tutto sia stato frutto di una disinformazione generale, ovvero della strumentalizzazione di chi ha mosso quei ragazzi, che non erano di certo a conoscienza della reale utilità di quell’evento. Sarebbe stato sufficiente leggere anche solo parte del materiale disponibile all’esterno dell’aula per comprendere le finalità connesse alla ricerca e allo studio, che devono obbligatoriamente coinvolgere anche le università ed i centri di ricerca al fine di prevenire una importante minaccia rivolta al nostro paese mossa da un potenziale attacco informatico. Gli studenti forse non sanno, che i loro colleghi dall’altra parte del mondo già effettuano ricerche in questo ambito, e sono davvero molto avanti nel settore informatico, elettronico e telematico. Investire in ricerca e sviluppo per la sicurezza non significa “finanziare armi e guerra” ma anzi “investire sui saperi” di un settore sempre più strategico come quello della sicurezza del cyberspazio. Che lo si voglia o no le nuove tecnologie sono sempre più parte integrante della vita quotidiana di un cittadino, a volte anche senza la consapevolezza dello stesso.

Tutte le informazioni sull’evento possono essere reperite nel sito web ufficiale www.infowar.it dove prossimamente verrà messo a disposizione anche il materiale proiettato durante i vari interventi.

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