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DI CAPRIO CE L’HA FATTA

Dal primo Oscar per Leonardo di Caprio alla statuetta ad Ennio Moricone, per la miglior colonna sonora originale nel film The Hateful Eight. Entrambi erano emozionati e grati sul palco del Dolby Theater di Los Angeles, entrambi sono arrivati all’ 88esima edizione degli Oscar dopo anni di tentativi andati a vuoto. Cinque per DiCaprio, sei per Morricone che pure nel 2007 aveva ottenuto un Oscar alla carriera ma che non aveva mai smesso di sperare in un premio vinto per una delle sue straordinarie e leggendarie colonne sonore. Brie Larson è invece miglior attrice protagonosta con Room.

Per Ennio Morricone si tratta del secondo premio Oscar della sua vita, ma il primo ricevuto per una sua colonna sonora originale. Il primo infatti lo aveva ricevuto nel 2006, ma solo come riconoscimento onorario. Altre cinque volte era stato invece candidato senza ottenere nulla: nel 1978 per I giorni del cielo, nel 1986 per Mission, nel 1987 per Gli Intoccabili, nel 1991 per Bugsy e nel 2000 per Malena. Toccante il momento della standing ovation al maestro, che a ottantasette anni è salito sul palco accompagnato dal figlio Giovanni e, con la voce rotta dalla commozione ha ringraziato l’Academy, i colleghi candidati insieme a lui, Quentin Tarantino e Harvey Weinstein ma poi ha voluto concludere ringraziando la moglie, sua compagna di vita da 60 anni.

Dal primo Oscar per Leonardo DiCaprio alla statuetta ad Ennio Morricone, per la miglior colonna sonora originale nel film The Hateful Eight. Entrambi erano emozionati e grati sul palco del Dolby Theater di Los Angeles, entrambi sono arrivati all’ 88esima edizione degli Oscar dopo anni di tentativi andati a vuoto. Cinque per DiCaprio, sei per Morricone che pure nel 2007 aveva ottenuto un Oscar alla carriera ma che non aveva mai smesso di sperare in un premio vinto per una delle sue straordinarie e leggendarie colonne sonore. 

Per Ennio Morricone si tratta del secondo premio Oscar della sua vita, ma il primo ricevuto per una sua colonna sonora originale. Il primo infatti lo aveva ricevuto nel 2006, ma solo come riconoscimento onorario. Altre cinque volte era stato invece candidato senza ottenere nulla: nel 1978 per I giorni del cielo, nel 1986 per Mission, nel 1987 per Gli Intoccabili, nel 1991 per Bugsy e nel 2000 per Malena. Toccante il momento della standing ovation al maestro, che a ottantasette anni è salito sul palco accompagnato dal figlio Giovanni e, con la voce rotta dalla commozione ha ringraziato l’Academy, i colleghi candidati insieme a lui, Quentin Tarantino e Harvey Weinstein ma poi ha voluto concludere ringraziando la moglie, sua compagna di vita da 60 anni.

The Revenant consacra finalmente all’Oscar Leonardo DiCaprio, come miglior attore protagonista. Premiato per la miglior regia Alejandro Gonzales Inarritu, per lo stesso film, che vince anche con la miglior fotografia. E’ la terza statuetta consecutiva per il direttore della fotografia, Emmanuel Lubezki.

Di Caprio ha voluto dedicare lo spazio del suo discorso ad un tema a lui caro, quello dei riscaldamento globale: “Per girare The Revenant abbiamo dovuto andare quasi al polo. Il 2015 è stato l’anno più caldo della storia, i cambiamenti climatici sono una realtà che sta accadendo adesso, dobbiamo smettere di procrastinare, bisogna agire per l’umanità e per le comunità indigene, per i figli dei nostri figli, le cui voci sono poste sotto silenzio dall’avidità di pochi”.

Il caso Spotlight ha invece vinto nella categoria miglior film. “Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini”, dice Michael Sugar, il produttore del film.

Josh Singer e Tom McCarthy hanno vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura nel film Spotlight. I due sono stati anche protagonisti di un siparietto palco della sala stampa, mentre rispondevano alle domande dei giornalisti. Ad un certo punto la presa di un faretto, sopra le loro teste cade e fa rumore “E’ stata la chiesa cattolica!”, esclama Tom McCarthy, e la sala scoppia a ridere. Più seriamente, sceneggiatore e regista hanno poi raccontato la loro esperienza nella redazione del Boston Globe che nel 2001 ha portato alla luce lo scandalo dei preti pedofili nella città di Boston. “Lavorando al film ci siamo avvicinati moltissimo a tutte le persone coinvolte, giornalisti e vittime, e questo premio è per loro. Dobbiamo essere sicuri che una cosa del genere non accada più, ci deve essere più trasparenza”.

Oscar come miglior attrice protagonista a Brie Larson, in Room.

Per gli Academy Awards, il miglior attore non protagonista è Mark Rylance per Il ponte delle spie, mentre la miglior attrice non protagonista è Alicia Vikander per The Danish Girl.

Charles Randolph e Adam McKay hanno vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale del film La Grande Scommessa. Jenny Beavan ha vinto per i miglior costumi del film Mad Max: Fury Road, pellicola che ha fatto incetta anche di altri riconoscimenti.

 

 

Ecco la lista completa dei premi assegnati

 

MIGLIOR FILM: Spotlight

 

MIGLIOR REGIA: Alejandro Gonzales Inarritu

 

MIGLIOR ATTORE: Leonardo DiCaprio

 

MIGLIOR ATTRICE: Brie Larson

 

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Mark Rylance

 

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Alicia Vikander

 

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Spotlight

 

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: La Grande Scommessa

 

MIGLIOR FILM STRANIERO: Il Figlio di Saul

 

MIGLIOR FILM ANIMAZIONE: Inside Out

 

MIGLIOR FOTOGRAFIA: The Revenant

 

MIGLIOR SCENOGRAFIA: Mad Max: Fury Road

 

MIGLIOR MONTAGGIO: Mad Max: Fury Road

 

MIGLIOR COLONNA SONORA: Ennio Morricone (The Hateful Eight)

 

MIGLIOR CANZONE: Writing’s on the Wall (Spectre)

 

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Ex Machina

 

MIGLIOR SONORO: Mad Max: Fury Road

 

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: Mad Max: Fury Road

 

MIGLIOR COSTUMI: Mad Max: Fury Road

 

MIGLIOR TRUCCO: Mad Max: Fury Road

 

MIGLIOR DOCUMENTARIO: Amy

 

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: A Girl in the River: the price of forgiveness

 

MIGLIOR CORTO: Stutterer

 

MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE: Bear Story

 

 tratto da: www.ansa.it  

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