Cultura

DUE MORTI DUE MISURE

Riportiamo un post di Facebook di Michele Belsanti, per rendere omaggio ad una grande antropologa italiana scomparsa pochi giorni fa, all’età di 91 anni, nella sua casa romana. La sua morte è passata inosservata agli occhi del mondo forse perchè era controcorrente ed in forte polemica con l’Europa, sostenendo con forza le tesi contrarie all’unificazione, che riteneva un progetto “fallimentare”, ed auspicava l’uscita dell’Italia dall’UE.

48 ore dopo la scomparsa di Umberto Eco scompariva un’altra grande intellettuale italiana: Ida Magli.

Io la ricordo alla cattedra di Antropologia Culturale alla Sapienza: odiata dai ragazzi e amata dalle ragazze. Non brillava per simpatia e il suo impegno femminista non aiutava.

Ha studiato Boas, Kroeber, ha scritto un saggio meraviglioso su Bachofen e il matriarcato. Ma soprattutto, come Marc Augè in Francia, ha usato le categorie antropologiche per capire meglio la nostra società.

Lei era CONTRO questa società. CONTRO la sua impostazione maschile. CONTRO l’Europa e l’Euro, che vedeva come origine della sofferenza dei popoli. Fieramente, bellicosamente CONTRO.

Se n’è andata quasi di nascosto. Non ho sentito le grancasse dei giornali suonare. Non ho sentito Renzi citarla attribuendole per sbaglio le parole di Borges. Anche i social l’hanno quasi del tutto ignorata.

Ida Magli, come Umberto Eco, era una grande presenza della cultura italiana, chiamata anche a compendiare diverse enciclopedie.

Ida Magli, come Umberto Eco, è morta pochi giorni fa.

Ida Magli, diversamente da Umberto Eco, era donna. E femminista.

Ida Magli, diversamente da Umberto Eco, non era simpatica ai riflettori.

Ida Magli, diversamente da Umberto Eco, era contro il sistema, e lo urlava forte.

Ida Magli, diversamente da Umberto Eco, era contro l’Europa del neoliberismo, e lo urlava forte.

Ida Magli, diversamente da Umberto Eco, era scomoda. Parecchio.

Io apprezzavo moltissimo Eco, chi mi legge lo sa bene. La sua analisi della società si era però fermata al “Secondo diario minimo” e a qualche scanzonata “Bustina di Minerva”.

Ida Magli ha combattuto da sola fino alla fine.

Forse mi spiego quindi perché nessuno si è occupato della sua scomparsa. Io, dal canto mio, scrivo questo post solo per dirle addio. E grazie.

La cultura ora non solo è molto più povera. È anche molto più allineata.

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