Criminologia

E TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI (A TEMPO DETERMINATO)

Adescamento a contratto o prostituzione slatentizzata?

I pericoli del mondo virtuale sono spesso associati, sia dai media sia dagli studiosi del settore, al problema dell’adescamento online, individuando in maniera sempre più precisa le figure degli offender con le note tassonomie dei pedofili e predatori sessuali in genere.

Il mondo del virtuale, com’è stato abbondantemente già scritto in molti testi, è frequentato da persone di ogni razza, religione, tradizione e leggi diverse ma, leggendo i vari articoli che girano nel web, non è difficile individuare un denominatore comune, una peculiarità condivisa da quasi tutti i popoli che attualmente vivono sul nostro antico pianeta: l’individualismo che spesso sfocia in isolamento. Questo emerge dalla stampa virtuale ma anche dai tantissimi messaggi sui social network con bizzarre e/o pericolose performance di giovani adolescenti di ambo i sessi che cercano di attirare l’attenzione per emergere da quell’inevitabile senso di solitudine ed isolamento cui spesso porta l’individualismo moderno.

Le esibizioni degli adolescenti, oltre ad essere bizzarre, sono a volte anche pericolose e le cronache degli ultimi mesi propongono sempre più spesso immagini di giovani intenti a fotografarsi sui binari mentre arriva il treno, oppure in bilico su qualche pericoloso precipizio sia urbano sia in qualche sconfinata montagna, avvolti nel cellophane completamente nudi, intenti a ingurgitare alcol tutto d’un fiato invitando (neknomination) altri coetanei ad imitarli, autori o spettatori diretti di violenze gratuite ad ignari passanti (knockout game) od altri dannosi comportamenti irrazionali.

La società attualmente offerta ai giovani adolescenti è connotata dallo spaccio di realtà virtuale che è, naturalmente, preferita al reale poiché permette di non pensare al futuro in termini proattivi, e regala un’illusione effimera, la quale necessita di continui stimoli per non tornare nella realtà dove c’è il rischio della depressione o di cadere nelle altre patologie tipiche dei disturbi dell’umore.

Il mondo dei videogiochi è avulso dal concetto di responsabilità, o meglio disconosce il concetto, caro ai sociologi, dell’ecologia dell’azione di Edgar Morin. Nei videogame, il personaggio virtuale (in cui si immedesima il giocatore) non si preoccupa dell’azione che sta per compiere: uccide, tortura, investe con i veicoli le persone, dilania corpi e violenta persone senza nessun accenno di empatia. Con questo addestramento virtuale (forse non sempre appreso in questo senso) viene meno la percezione sensoriale della realtà e si innescano meccanismi cognitivi le cui conseguenze non sono ancora del tutto chiare nel mondo della psicologia, con correnti di pensiero che hanno visioni opposte. C’è chi dice che i giochi violenti aumentano la probabilità di manifestare aggressività nel mondo reale. Altri teorici dicono, invece, che il legame tra videogiochi e violenza sia contrario alla vulgata, poiché le persone scelgono la tipologia dei giochi (violenti o non violenti) a seconda delle loro impostazione sociale o psicologica, di conseguenza, non sembrerebbe esistere un legame causale tra videogioco e comportamenti aggressivi. A prescindere da queste due diverse visioni, e nonostante le statistiche dicano che i videogiochi siano soprattutto usati dalle fasce di età che vanno dai ventotto ai trenta anni, escludendo, di fatto, gli adolescenti che invece sono notoriamente grandi consumatori di videogame violenti, resta che alcuni comportamenti degli adolescenti e dei giovani in genere, portano sempre più a sospettare un maggiore distacco della realtà ed una crescente tendenza ad un insight (intuizione) irrazionale. Qui ritroviamo il nostro Edgar Morin, al quale possiamo attingere quando pensiamo ai comportamenti di alcuni adolescenti, spesso attori senza alcuna previsione per l’immediato futuro, senza alcuna programmazione delle proprie azioni poiché mirate all’immediato ed alla concretizzazione urgente del gratificante effimero. Il sociologo, quindi, ci insegna a comprendere il problema degli effetti di ogni azione. Morin, quando parla di ecologia dell’azione, racconta di come

«ogni azione sfugge sempre più alla volontà del suo autore nella misura in cui entra nel gioco di inter-retro-azioni dell’ambiente nel quale interviene».

Con questo viene spiegato che

«gli effetti dell’azione dipendono non solo dalle intenzioni dell’autore, ma anche dalle condizioni proprie dell’ambiente nel quale interviene»

e ancora:

«si possono pensare o supporre gli effetti a breve termine di un’azione ma i suoi effetti a lungo termine sono imprevedibili».  

Se solo i nostri ragazzi potessero comprendere questo semplice ma importante concetto, forse avrebbero qualche competenza in più per valutare le proprie azioni.

La smania di ottenere tutto e subito, dalla quale sono colpiti molti giovani (ma anche adulti forever young) sia in senso oggettuale puro sia nel senso dei rapporti con i propri simili, può essere prodromica di comportamenti trasgressivi e/o fraudolenti. La prepotente impazienza di ottenere quanto desiderato può trasformarsi in ricerca spasmodica di stratagemmi e scorciatoie, magari illegali, e questo può manifestarsi sia per le cose, ricorrendo ad artifizi e raggiri che spesso originano le truffe online o le truffe in genere, sia per le persone, ricorrendo ad altre astuzie che mirano a facili successi nelle relazioni. La falsificazione delle relazioni è un comportamento piuttosto ricorrente nel mondo dei social network (facebook, twitter ecc) e nel “instant messaging” (wathsapp, ask.fm ecc). Il corteggiamento reale tra due persone è preceduto da uno studio a tavolino del partner desiderato o da carpire per altri e meno nobili motivi.

Questo nuovo paradigma dell’amore combinato o programmato, quando non è frutto di un’irrefrenabile e reale infatuazione, fonda le sue radici su uno degli aspetti della nostra moderna società noto con il termine di “economicismo”, inteso come la riduzione della vita sociale, politica, culturale a principi economici considerati preminenti su tutti gli aspetti della vita umana[1]. Questo atteggiamento mentale, che sembra oggi molto diffuso e permea ogni aspetto sociale, mostra una nuova visione dell’uomo moderno (e della donna) e, a volte, può innescare deliri di onnipotenza che, se amplificati da assunzione di sostanze stupefacenti, possono attivare output (risultati) comportamentali aberranti come quello di invitare un “amico” in casa per poi ucciderlo selvaggiamente solo per provare la sensazione dell’omicidio. È la morte dell’empatia e del rispetto della stessa vita umana, che passa in secondo piano rispetto ad altri valori assolutamente venali. Tutto ha meno importanza del denaro e di quello che si può fare con esso.

«La parola economicismo vuole designare un atteggiamento critico nei confronti di coloro che vedono nell’accrescimento economico la soluzione, o quasi, di tutti i problemi dell’esistenza: una concezione economicistica questa da estendere non solo a quelli che possono realmente aspirare alla ricchezza ma anche a quelli che non hanno nessuna o poche probabilità di arricchirsi. Per ambedue queste categorie l’economicismo diventa la struttura indeformabile entro cui svolgere la propria esistenza: gli uni per difendere ansiosamente ciò che si possiede e accrescerlo, gli altri per la frequente frustrazione dei propri sforzi per divenire come i primi.[2]

Internet ed i social network, da oltre dieci anni, hanno completamente cambiato i modelli relazionali e sostituito e/o stravolto molti paradigmi sociologici vanificando, di fatto, gli sforzi degli studiosi della psicologia sociale, i quali si sono visti costretti a rivedere alcune conoscenze ed a trovare nuovi approcci teorici; ma il lavoro è ancora lungo e non privo di sorprese.

Alcuni giovani, mossi dall’economicismo, si prefiggono lo scopo della massimizzazione del profitto, tutto e subito e senza faticare, senza studiare (“i laureati non trovano lavoro quindi a che serve buttare via gli anni a studiare?” cit. baby squillo romana nel video più avanti citato). Le sostanze stupefacenti a volte vengono scelte per trovare il coraggio di autoconvincersi che quella sia la strada giusta, ignorando le istanze del Super-io tanto caro a Freud, e così basta cercare nella rete ed il piatto è servito.

La domanda e l’offerta, questo è quello che muove l’economia e, anche in questo caso, la storia è sempre quella. Da una parte, persone ricche, molto ricche, che si possono permettere un amante a tempo determinato, dall’altra parte, studentesse universitarie che cercano facili guadagni per mantenersi agli studi e fare la bella vita. La rete provvede a mettere in contatto e agevolare le transazioni, con siti web d’incontri, un po’ come le vecchie agenzie matrimoniali, ma più sofisticate e tecnologiche. La pagina web d’incontri o meglio la piattaforma dove si concretizza l’accordo di mutuo interesse è il sito www.seekingarrangement.com fondato da Brandon Wade a San Francisco (California) nel 2006.

«Seeking Arrangement vuole “solo” mettere in contatto domanda e offerta. Gli uomini facoltosi sono gli “Sugar Daddies”, uomini di successo (ma anche donne, le Sugar Mama) che sanno quello che vogliono. Persone che vogliono il meglio dalla vita e sanno di poterlo ottenere. A loro il sito offre “relazioni perfette, senza legami e problemi di sorta” relazioni in cui tutto è ben chiaro fin dall’inizio, nessuna sorpresa, ma soprattutto promette di garantire ben otto ragazze per ogni paparino. Generalmente gli Sugar Daddy sono molto, molto, molto più vecchi delle Babies. Dall’altra parte ci sono loro, le “Sugar Babies”, a loro il sito offre la possibilità di raggiungere una stabilità finanziaria incontrando “experienced men” che sanno come si corteggia una donna, coccolandola e viziandola, regalandole qualsiasi cosa possa desiderare, dalle cene più costose ai viaggi nei Paesi più esotici e remoti” (dal sito Seeking Arrangement).

L’ideatore del sito, che oggi conta oltre 2,6 milioni di Sugar Babies attive[3] sia nel sito maschile sia in quello femminile, definisce gli incontri come affari, dove i soci firmano contratti nei quali definiscono perfettamente gli obiettivi e le aspettative. Secondo Brandon Wade, un rapporto romantico può funzionare solo se due persone trovano un accordo su quanto si aspettano dalla relazione e su quanto sono in grado di dare e ricevere tra loro. Giacché non è facile trovare l’anima gemella e spesso i matrimoni o le relazioni serie terminano con guai legali e grosse perdite di denaro, quindi, secondo la teoria di Wade, tanto vale essere chiari dall’inizio e godersi la vita.

Logicamente, le Sugar Babies possono iscriversi gratuitamente, e attualmente possono accedere al sito da 139 Paesi, con traduzioni in dieci lingue diverse. Nel 2010, il sito ha iniziato ad offrire abbonamenti Premium gratuiti per gli studenti che si iscrivevano con gli indirizzi e-mail universitari personali e l’offerta è stata recepita anche dagli studenti universitari del Canada, Australia, Regno Unito, Francia e varie parti d’Europa. Solo per comprendere la grande attività di questo business basti pensare che, nel 2014, oltre 1,4 milioni di studenti si erano registrati nel sito web alla ricerca di Sugar Daddies e Sugar Mamas. Le richieste delle Sugar Babies variavano da un contributo alle spese del college alle indennità mensili per le spese di soggiorno (assegno medio $3.000). Risulta chiaro che, mentre per le Sugar Babies l’iscrizione al sito è gratuita, per i Daddies (e le Mamas) è invece previsto un abbonamento mensile od il pacchetto diamante annuale. Seeking Arrangement offre ai propri iscritti un controllo dei precedenti penali (opzionale ed a pagamento) attraverso una terza fonte: TC LOGIQ. Tuttavia, queste verifiche sono garantite per i detentori del pacchetto diamante (Diamond Tier). Il controllo dei precedenti consiste nel servizio di screening per i membri del sito, soprattutto per l’eventuale presenza di predatori sessuali, persone aggressive o violente o reati contro la persona in genere. Vi è, quindi, una tassa a carico del titolare del conto per certificare la sua non pericolosità e, in questo caso, nel suo profilo, sarà evidente un flag (bandierina) che ne certifica l’affidabilità.

In questa specie di amore a tempo determinato, le aspettative dei ricchi noleggiatori di ragazze zucchero (sugar babies) sono varie: si passa da una semplice compagnia per serate mondane o viaggi d’affari a mere esigenze di avere qualcuno con cui trascorrere il tempo. L’argomento sesso non è esplicitamente previsto, ma è chiaro che una ragazza che, nella relazione condizionata aggiunga la disponibilità ad avere rapporti sessuali, ne trarrebbe sicuramente ulteriori vantaggi economici, poiché il Daddy sarebbe sicuramente più generoso.

Questo tipo di approccio non è legalmente perseguibile e, al di là di soggettive interpretazioni moralistiche, non può essere paragonato alla prostituzione, poiché non è vietato pagare per avere la compagnia di qualcuno e la prestazione sessuale non è esplicitamente o sicuramente prevista. Le ragazze che si prestano a questi accordi pensano di avere stipulato un contratto nel quale è previsto il pagamento in cambio di una semplice prestazione, mentre gli uomini facoltosi possono illudersi di avere fatto colpo su una giovane ragazza alimentando così il loro ego e soddisfacendo il loro narcisismo.

Pur trattandosi di libere scelte tra adulti, è comunque d’obbligo preoccuparsi del pericolo che questo sistema pseudo legale e di facile esecuzione possa diventare, anche in Italia, un ulteriore motivo di devianza e/o tentazione per adolescenti sensibili o difficili. Non è raro trovare in rete testimonianze filmate in cui ragazze di 15/16 anni, italiane, raccontano di avere trovato la loro indipendenza economica frequentando adulti con almeno il doppio dei loro anni. Una ragazza sedicenne, in un filmato reperibile in YouTube[4], racconta della sua difficile situazione familiare, con frequenti litigi fra i genitori a causa di difficoltà economiche e di come era frustrante non avere mai soldi in tasca. La scoperta di questa attività di Sugar Baby l’ha portata ad avere anche tremila euro nel portafoglio alla fine di una semplice giornata passata con il suo Sugar Daddy di trentasette anni che offriva: «serate, droghe, belle cose, cene che partono da 500 euro, ma chi se le può permettere?»cit.

Torna sempre al centro di ogni discorso il denaro e la ricerca spasmodica di come averne sempre di più e senza faticare. Mille euro per una serata sono davvero appetibili per una ragazzina di sedici anni che ormai ha un approccio con la realtà totalmente distorto dalle droghe e dai luoghi comuni. La risposta al più flebile colpo di coda del super-io è che raggiunge la vetta, e quindi il successo, solo chi è disposta a fare determinate cose, scendere a compromessi, che sono sempre gli stessi, i più antichi del mondo. Non serve studiare, «l’università non ti porta da nessuna parte, mia sorella si è laureata con 109» dice la donna-bambina, «e adesso fa la commessa. Capito? Devo studiare tutta la vita per fare la commessa? A questo punto, il sesso è ormai l’unica carta da giocarsi».

Il fenomeno è probabilmente ancora ristretto ad un numero esiguo di adolescenti, ma è senz’altro un campanello d’allarme molto forte che andrebbe monitorato e osservato con maggiore attenzione da parte delle Istituzioni. Sarebbe un errore sottovalutare il caso e lasciare che rimanga solo un intrigante servizio mediatico come molti altri che denunciano irregolarità e orribili consuetudini italiane, destinati ad un rassegnato biasimo. 

I nostri ragazzi sono continuamente connessi alla rete e sempre più disconnessi dalla famiglia, sono continuamente in contatto con migliaia di persone ma irrimediabilmente soli nelle loro camerette, in compagnia dei loro PC o dei loro smartphone. Un isolamento digitale che porta ad un lento distacco dalla realtà, per immergersi in una finta verità, dove confondono il fattibile con il possibile e dove tutto sembra facile perché con un clic si può ottenere tutto. In tutto questo marasma virtuale mancano le guide vere, i genitori, gli insegnanti, gli educatori in genere, forse intenti a lavorare convinti che la rete possa avere sostituito la televisione e tutto sommato: “A noi non ha fatto poi così male crescere davanti alla TV”. Non è certo la stessa cosa ma alcuni adulti spesso non riescono a capirlo, tranne quando la figlia, all’improvviso, non torna a più casa. La ricetta giusta forse non esiste, ma la cultura e l’educazione hanno sempre funzionato ed anche in questo caso potrebbe essere un buon rimedio. Un plauso a quei prèsidi illuminati che propongono incontri con esperti ai loro alunni e che li estendono anche al corpo docente ed ai genitori dei loro studenti, poiché i ragazzi sono sempre più dotati di macchine portentose, capaci di portarli sulla Luna e su Marte in pochi secondi, ma non hanno la patente per guidare i loro veicoli rischiando pericolosi incidenti. Come sempre, l’unione fa la forza e tutti insieme potremmo evitare di lasciare i nostri adolescenti “abbandonati nella rete”. 

 



[1] Cfr. voce corrispondente in Vocabolario Treccani

[2] Pio Parisi, Mistero e coscienza politica, Rubbettino Editore, 2005, pp. 119 e sgg.

[3] “Seeking Arrangement – About Us”. SeekingArrangement.com. Consultato il 25 febbraio 2015.

Francesco Caccetta

Criminologo; Ufficiale R.Str.E. dei Carabinieri; Laureato con lode in Laurea Magistrale in Ricerca Sociale per la sicurezza interna ed esterna, Laureato con lode in Scienze per l’investigazione e la Sicurezza; Master in Antropologia Filosofica, Criminologia e Tecniche Investigative Avanzate; grafologo della consulenza peritale. Autore del libro sul Controllo del Vicinato "L'occasione fa bene al ladro".

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