Criminologia

A che gioco giochiamo? Quando la scommessa diventa gambling

Di Francesco Caccetta[1] 

Gli adolescenti, nella nostra attuale società, hanno moltissime opportunità di scommettere, più di quante se ne possano veramente realizzare. Spiegare quindi ai nostri figli in che consiste il gioco d’azzardo, può aiutarli a comprendere meglio i rischi che esso comporta. Aiutare i ragazzi a orientarsi verso altri interessi e hobby, può aiutarli inoltre a trovare modi più sani per divertirsi.

Le statistiche già ci dicono che c’è una distinzione di genere, poiché i maschi rischiano di sviluppare problemi di gioco d’azzardo compulsivo più delle femmine.

Uno studio fatto nel sud Australia ha dimostrato che circa il 60% degli adolescenti di età compresa tra i quindici e diciassette anni, hanno scommesso almeno una volta nell’ultimo anno.

Un sondaggio del Regno Unito, mostra invece che un terzo degli adolescenti di età compresa tra i dodici e quindici anni hanno partecipato al gioco d’azzardo on line.

I nostri figli ci sembrano sempre troppo piccoli per queste cose, ma bisogna fare i conti con la realtà e con le statistiche che invece ci dicono che i giovani iniziano a giocare d’azzardo on line o con amici in età precoce, anche a dieci anni. I giochi più comuni, a quell’età, sono le carte e i gratta e vinci.

Fin qui, tutto sommato, non c’è niente di preoccupante, ma alcuni bambini iniziano proprio da queste innocue forme di gioco verso quelle più gravi che sfociano poi nel gioco d’azzardo patologico, detto appunto Gambling.

Così ci si accorge che da casa iniziano a sparire piccole somme di denaro, poi qualche oggetto in oro e qualche volta, purtroppo, la scoperta avviene troppo tardi e rimangono soltanto le scatoline, che una volta contenevano i monili della prima comunione o i vecchi gioielli della nonna che non ci sono più.

Nel corso della mia carriera, più volte mi è capitato di raccogliere strazianti testimonianze di mamme e nonne che erano più devastate dal sospetto (certezza) del furto da parte del figlio o del nipote, rispetto che alla perdita dei seppur preziosi oggetti di valore.

Mentre il gioco d’azzardo è stato un problema ben documentato per anni, la improvvisa disponibilità del gioco d’azzardo su Internet ha reso lo stesso molto più accessibile e, di contro, è diventato più difficile il recupero di gioco-dipendenti che spesso hanno ricadute. 

I casinò online, o virtuali, sono aperti per ventiquattro ore tutti i giorni, per chiunque abbia accesso a Internet. Le persone che non vivono nelle vicinanze di un casinò tradizionale o sale scommesse, o anche quelli che sono troppo giovani perché ottengano l’accesso, adesso hanno la possibilità di giocare on-line.

Internet, infatti, è il principale artefice di questo problema, poiché espone i bambini al pericolo del gioco, bombardando la rete con pubblicità di partite on line di vario tipo e spesso, questi banner, passano proprio nelle pagine dei giochi on line per bambini, che ci incappano inevitabilmente durante la navigazione.

Queste pubblicità lanciano messaggi molto pericolosi per gli adolescenti, perché promettono facili vincite condendo il tutto con parole tipo: emozionante, divertente, alta possibilità di vincita e facilità di arricchirsi. Non mancano poi i bonus d’ingresso, con soldi veri apparentemente regalati per fare provare l’ebrezza da subito e vincere eventuali resistenze del minore.

Durante i miei incontri con genitori e alunni, ho scoperto in realtà, che anche molti adulti erano caduti, ad esempio, nell’inganno delle “suonerie gratis” per i cellulari, ritrovandosi presto senza credito perché prosciugato da un’insulsa ma importante, clausoletta scritta in carattere “gnomo”.

La nostra è la società del tutto e subito, del facile guadagno, del divertimento sfrenato e delle droghe facili da trovare, quindi non c’è da meravigliarsi se i giovani, prendendo esempio da centinaia di adulti buttati nelle sale giochi a inserire monete nelle slot machine, si lascino prendere la mano dal miraggio di un guadagno scevro da fatica fisica e/o intellettuale.

E non basta l’esempio dell’ingenuo Pinocchio truffato (con artifizi e promesse simili) dagli insolenti “gatto e la volpe”. All’inizio tutto sembra divertente e qualche piccola vincita alimenta le speranze di una vita da nababbi senza studiare ne lavorare ma ben presto il sogno crolla e iniziano i guai.

In questo grave problema del gioco d’azzardo patologico, confluiscono tutte le altre possibilità di delinquere dal furto alle rapine o estorsioni ecc., una sorta di buco nero, dove scivolano dentro tutte le tentazioni e le apparentemente facili soluzioni per fare soldi, che serviranno soltanto per alimentare la “legale” industria del gioco d’azzardo, con altre perdite di somme di denaro, in una spirale senza fine.

Il problema, come ho appena accennato, riguarda ora, soprattutto il mondo degli adulti, ma negli ultimi anni, c’è un’inversione di tendenza, collegata all’esplosione dei social network e all’ampliamente della rete con l’avvento del web 2.0, che vede i giovani e soprattutto gli adolescenti, grandi interpreti di questa dipendenza tecnologica e che, con molta probabilità, saranno i soggetti patologici del prossimo futuro.

Che cos’è un problema? La lingua inglese utilizza tre parole diverse per la definizione: problem (difficoltà), question (obiezione) e issue (discussione). La lingua italiana utilizza la parola “problema”, che deriva dal greco proballo, cioè mettere davanti agli occhi[2].

Un comportamento è problematico quando si registrano almeno alcune delle seguenti categorie[3]:

·         La gravità del fatto;

·         La frequenza ricorrente;

·         La lunga durata;

·         La forte intensità.

Parliamo in questi casi di un grave problema, e il gambling lo è davvero, poiché riunisce tutte le categorie sopra riportate.

<<Il Compulsive online gambling: il gioco d’azzardo compulsivo che è già stato riconosciuto e contemplato dal DSM IV. Molte persone provano un’attrazione tale per il gioco che li porta a grandi disagi e che può esser considerata una vera e propria malattia. La possibilità di accedere da casa a casinò virtuali o a siti per scommettitori può facilitare, in soggetti predisposti lo sviluppo di tale compulsione, con effetti deleteri sulla vita di relazione ed economica.[4]>>

In Italia, cosa succede a proposito del Gambling?

Notizia Ansa 2011[5] : Il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte aumento, soprattutto tra gli adolescenti. L’Italia nel 2006 registra un 2,5% degli adolescenti con una vera e propria “malattia del gioco”.

In tutta Italia il fenomeno interessa circa il 47% degli studenti delle superiori, quasi un ragazzo su due. I giochi che sono più in crescita nei giovani sono quelli con molta tecnologia e con riscossione immediata: slot machine, lotteria nazionale (gratta e vinci, estrazione), giochi di carte e scommesse sportive, poiché facilmente accessibili e che propongono partite rapide.

Uno dei fattori di rischio maggiori evidenziati nell’utilizzo da parte dei giovani delle slot machine è la natura solitaria dell’attività. Il diffondersi dell’utilizzo della Rete, ha, infatti, portato a un incremento del gioco d’azzardo on line e, i nostri adolescenti si sentono a loro agio in questo mondo, perché consente l’anonimato, non è facilmente tracciabile dai genitori, è sempre disponibile senza doversi spostare da casa. Il prezzo più alto che poi si viene a pagare, in termini psico-sociologici, è però il passaggio da giochi condivisi con altri pari a solitudine, mettendo a rischio le capacità di socializzazione.

In Italia il gioco d’azzardo tra i minorenni è in crescita costante.

Dal dossier “Azzardopoli” presentato dall’Associazione Libera, il 10 gennaio 2012 emerge che: in testa alla classifica per regioni, c’è la Campania con il 57,8% di studenti “giocatori”, poi Basilicata (57,6%) e Puglia (57%). A seguire l’Umbria insieme a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Calabria, tutte oltre il 50%, e agli ultimi posti c’è il Trentino (35,8%), il Friuli Venezia Giulia e il Veneto (36,3%). Riguardo ai posti preferiti per giocare troviamo bar e tabaccherie (32%), case private (20%) e sale scommesse (12%).

Nel 2011 la legge di Stabilità ha sancito “il divieto di partecipazione ai giochi pubblici con vincite in denaro ai minori di anni diciotto”. La legge vieta ai minorenni, di accedere e giocare in sale dove sono installati apparecchi da gioco e/o si svolgono scommesse, introducendo dure sanzioni per i gestori inadempienti.

Questo non ha certo impedito la crescita del numero dei minori che riescono a giocare d’azzardo in siti on line, sale del Bingo e sale di scommesse. I dati statistici dell’Associazione Contribuenti Italiani, ci dicono che il numero dei giocatori minorenni è cresciuto negli ultimi tempi da 860 mila a oltre tre milioni con una spesa pro capite di quasi 2.195 euro. Vittorio Carlomagno, responsabile dell’associazione afferma: “ad eccezione dei casinò, dove i controlli sono rigorosi, i divieti vengono elusi giocando il gratta e vinci nelle tabaccherie, al poker on line, alle scommesse sportive e giocando al bingo“(NOTIZIA ANSA 2011).

Già in un articolo di Roma “la Repubblica.it” (16 NOVEMBRE 2011) è proprio messa in luce la mancanza di controlli al divieto: distributori automatici senza commessi, macchinette di videopoker, distributore di gratta e vinci privi di controlli; basta inserire la tessera sanitaria per dimostrare di essere maggiorenni.

Per questo bug legislativo, è intervenuto anche il Codacons (25/02/2010) facendo notare che se da una parte, anche i gratta e vinci fanno parte della categoria dei giochi d’azzardo, dall’altra, è veramente facile acquistarli senza grandi difficoltà o controlli, in edicola, nelle tabaccherie, nei bar e nei distributori automatici.

Anche gli spot pubblicitari sui giochi d’azzardo, (in onda anche nelle ore delle fasce protette), fatta con noti e amati (soprattutto dagli adolescenti) personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, non scoraggiano il minore circa i rischi in cui potrebbe incorrere.

Gli spot, come già detto, ingannano il minore e gli fanno credere che è facile vincere, illudendolo con la quasi promessa di percepire cifre sostanziose senza sforzi.

La Dr.ssa Chiaralisa Lupelli (psicologa, counsellor) Psicologa del centro d’ascolto “Game over” ci informa che <<In Italia, sono numerose le campagne di sensibilizzazione create ad hoc per contrastare e prevenire il dilagarsi del fenomeno. Tra le ultime: Gioco on-line: rischi e pericoli. Si tratta di un progetto sviluppato dall’Azienda Autonoma dei Monopoli in collaborazione con la Polizia di Stato, rivolto ai ragazzi delle scuole superiori avente come obiettivo la sensibilizzazione delle fasce d’età più giovani verso i pericoli derivanti dall’azzardo>>.

In ogni caso, per i partner o genitori di persone affette da gambling, si possono adottare le seguenti regole per sapere cosa fare e cosa è meglio evitare[6]:

Cosa fare

  • Cercare il sostegno di altri con problemi simili, frequentare un gruppo di auto-aiuto per le famiglie.
  • Spiegare il problema del gambling ai figli.
  • Riconoscere ed esaltare le buone qualità del partner o del figlio.
  • Mantenere la calma quando si parla con il soggetto del suo problema e le sue conseguenze.
  • Lasciare che il soggetto capisca che si sta cercando aiuto per il tuo bene e per le cause che il suo problema potrebbe causare all’intero nucleo familiare.
  • Accettare la necessità di un trattamento del problema di gioco, nonostante l’impegno di tempo che può comportare.
  • Prendere in mano il controllo delle finanze familiari; estratti conto bancari e delle carte di credito.

Cosa non fare

  • Predicare, o perdere il controllo della rabbia.
  • Non fare minacce o emettere ultimatum salvo che non si ha intenzione di realizzarli.
  • Non escludere il giocatore dalla vita familiare e attività.
  • Non aspettarsi un recupero immediato, o che tutti i problemi saranno risolti quando il gioco si ferma.
  • Non giustificare mai il giocatore.
  • Non cercare di coprire o di negare l’esistenza del problema a se stessi, la famiglia, o ad altri.

Ogni giocatore è unico e quindi ha bisogno di un programma di recupero su misura per lui, perché ciò che funziona per un giocatore d’azzardo non funziona necessariamente per tutti. 

Il più grande passo nel trattamento è rendersi conto di avere un problema con il gioco d’azzardo. Ci vuole una forza tremenda e il coraggio di confessarlo, specialmente se si sono giocati già molti soldi. Non bisogna mai disperare ed è importante non lasciare da soli i soggetti malati anche perché le possibilità di uscire dal problema, sono molto alte. Superare una dipendenza da gioco d’azzardo o il problema non è mai facile, ma il recupero è possibile se s’insiste con caparbietà a cercare sostegno esterno.

Anche i tempi di uscita definitiva dal problema non sono brevi, perché una volta superata la fase acuta, c’è bisogno di un lungo periodo riabilitativo del soggetto, che comprende cambiamenti radicali dello stile di vita e scelte più sane. Per questo motivo, la veloce diagnosi e la vicinanza delle persone care possono influire molto sulla riuscita del progetto di guarigione e riabilitazione.

Al termine di questo lungo excursus sul gambling, credo valga la pena di ricordare una regola semplice ma vincente: non lasciamo mai soli i nostri figli davanti al computer, cerchiamo per quanto c’è possibile di parlare con loro dei pericoli della rete.

La conoscenza è un nostro diritto e lo è anche per i nostri figli. Dobbiamo sollecitare le scuole a intraprendere i già avviati percorsi di formazione e informazione, sia per i giovani naviganti, nativi digitali, sia per gli analfabeti digitali, che spesso s’identificano nei genitori.

La formazione, in quest’ambito, è la mossa migliore per vincere la partita e, spero che appassionarsi a questa sfida, a quest’azzardo, possa creare un anticorpo della mente contro il gambling, aiutandoci così a sconfiggerlo!

 

 © RIPRODUZIONE RISERVATA



[1] Dott. Francesco Caccetta Luogotenente dei Carabinieri, laureato in Scienze per l’investigazione e la sicurezza, Grafologo della consulenza peritale, Master in Criminologia e tecniche investigative avanzate.

[2] Cfr. A. MINIO problema e decisione, Cepasa, Spoleto, 2009, pag.40

[3] Ibidem, pag.41

[4] T. Cantelmi, C. Del Miglio, M. Talli, F. D’Andrea, La Mente in Internet, Piccin, Padova, 2000

[5] http://www.primoconsumo.it/public/files/gioco%20d’azzardo%20e%20adolescenti(7).pdf

[6] http://www.helpguide.org/mental/gambling_addiction.php

Francesco Caccetta

Criminologo; Ufficiale R.Str.E. dei Carabinieri; Laureato con lode in Laurea Magistrale in Ricerca Sociale per la sicurezza interna ed esterna, Laureato con lode in Scienze per l’investigazione e la Sicurezza; Master in Antropologia Filosofica, Criminologia e Tecniche Investigative Avanzate; grafologo della consulenza peritale. Autore del libro sul Controllo del Vicinato "L'occasione fa bene al ladro".

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