Criminologia

Non è mai troppo tardi (2.0)

Non è mai troppo tardi (2.0)

“Stati Generali della tutela dei minori online” 

Di Francesco Caccetta[1] 

L’informatica, è una tecnologia veramente importante e, poiché tale, pervade la collettività, modificandone le strutture. L’adozione di ogni tecnologia, a causa del suo carattere essenziale, (ontologico), manifesta ben presto la sua irreversibilità.[2]

Gli adulti se ne rendono conto meno dei giovani e dei giovanissimi, e questo gap generazionale, crea situazioni di elevato rischio con il quale dobbiamo fare i conti tutti!

Reagire velocemente a questa realtà non è così semplice come potrebbe sembrare, anzi, direi che in questi ultimi anni le cose ci sono sfuggite di mano.

La ricerca di soluzioni razionali, tipica della nostra generazione e di quelle che ci hanno preceduto, continua a essere preferita rispetto a una coraggiosa e reattiva presa d’atto del pericolo incombente!

Come ci ricorda il professor Giuseppe O. Longo, non sempre ciò che è razionale è ragionevole: a volte il buon senso e le reazioni istintive hanno più valore pratico delle valutazioni informate, che arriverebbero troppo tardi per essere di qualche utilità[3].

Per fortuna, non è mai troppo tardi e qualcuno, la cui autorevolezza indiscussa accompagnata da un’ineguagliabile preparazione in materia, ha deciso di metterci mano.

Parlo del Generale (a me piace chiamarlo così) Umberto Rapetto, adesso direttore delle Iniziative e Progetti Speciali dell’Azienda Telecom Italia, che il 28 giugno u.s. ha inaugurato la nascita degli “stati generali della tutela dei minori on line”, una sorta di conclave (come lui stesso l’ha definito) utile per censire in maniera capillare chi si sta occupando del problema nel territorio Nazionale.

Una chiamata alle armi di tutti i professionisti e i volontari del settore, per combattere, uniti, contro un nemico sempre più agguerrito e tecnologicamente all’avanguardia!

Lo scopo del convegno, è stato proprio quello di attirare l’attenzione di tutti (Istituzioni e Associazioni) sulla necessità di far convergere ogni forza in campo, in un’unica direzione, con l’obiettivo comune di fare un muro protettivo per i minori sempre più immersi nella rete e, per questo, più esposti ai suoi pericoli.

Un’idea intelligente e coraggiosa, che solo un personaggio del calibro di Umberto Rapetto poteva partorire, un professionista serio e altamente specializzato, che ha la fiducia e la stima di molte autorità del mondo dello spettacolo e dei media, indispensabili alla divulgazione dell’iniziativa e quindi alla riuscita del progetto.

Mi ha fatto particolarmente piacere vedere molti personaggi pubblici, partecipare in maniera attiva all’evento, con proposte e idee perfettamente collimanti con quelle di tutti noi operatori del settore, un vero incoraggiamento a continuare nella strada intrapresa.

Il convegno, ha visto la presenza, in veste di presentatrice/moderatrice, della giornalista Maria Teresa Lamberti, caporedattore del Giornale radio RAI, che ha disciplinatamente introdotto tutti gli autorevoli relatori tra i quali:

– Maria Rita Parsi, scrittrice, psicologa e psicoterapeuta (eletta nel 2012 al Comitato ONU per i Diritti del Fanciullo, ovvero l’organismo con sede a Ginevra che ha il compito di verificare che tutti gli Stati aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo ne rispettino gli obblighi),

– Andrea Iacomini, portavoce italiano dell’UNICEF,

– Stefano Ribaldi, vicedirettore di Rai Educational,

– Marisa Garito, ordinario di Psicotecnologia all’Università La Sapienza di Roma e rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno,

– Roberta Innamorati, funzionario della Presidenza del Consiglio – Dipartimento delle Politiche Europee,

– Susanna Galli, segretario nazionale dell’Associazione Italiana Magistrati per i Minori e la Famiglia,

– Cristina Galavotti, coordinatrice del Master in criminologia sociale all’Università di Pisa.

Per la parte Aziendale di Telecom Italia, c’è stato l’intervento di Caterina Bortolini (relazioni con istituzioni e organizzazioni internazionali) e lo stesso Umberto Rapetto (ex ufficiale della GdF, inventore e poi comandante per dodici anni del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, e oggi Group Senior Vice Presidente di Telecom Italia, con responsabilità su Iniziative e Progetti Speciali).

Tra gli interessantissimi interventi della giornata, un avvincente contributo della professoressa Marisa Garito, ordinario di Psicotecnologia all’Università La Sapienza di Roma. La docente, con una delicata e umile richiesta, ha sollecitato i politici a intervenire nel delicato settore, con provvedimenti semplici ma efficaci, come ad esempio incaricando poche persone di studiare la normativa degli Stati Uniti in materia di Cyber Bullismo, adattandola velocemente alle nostre esigenze nazionali, senza perdere tempo a ingegnarsi con proposte di legge o annose ricerche e progetti, per contrastare adeguatamente e in tempi brevi un problema che rischia di degenerare in fretta. Il mio parere è che questa sollecitazione dell’insegnante, sia quanto mai attuale e precisa, certamente utile per iniziare ad affrontare in maniera risoluta il problema del bullismo on line, senza cedere alle ormai note abitudini Italiane di girare intorno al problema mentre lo stesso esplode e crea numerose vittime, con il conseguente e inevitabile aggravio di spese nel sociale.

Vittime che non sono solo i prescelti dei ragazzi prepotenti, ma gli stessi bulli, che rischiano, sempre più spesso, procedimenti penali con le relative conseguenze psicologiche ed economiche per le famiglie interessate dagli eventi, non trascurando il potenziale danno sociologico.  

L’Italia è tra i paesi con il tasso di utilizzo della rete da parte dei minori, molto alto. Quattro bambini su dieci usano internet e questo dato, la dice lunga sul rischio che corriamo per ogni giorno di ritardo nella ricerca di validi strumenti a contrasto dei pericoli nel web.

Durante l’incontro del 28 giugno, sono state lanciate infine due iniziative.

La prima s’intitola “Vantati di qualcosa di bello!” che ha l’obiettivo di contrastare il bullismo, per mezzo di una campagna informativa mirata a invogliare i giovanissimi a filmare una buona azione e a inviarla su un apposito portale, in contrapposizione ai video di cyber bulli pubblicati su Youtube.

La seconda è “Anch’io ho qualcosa da dire”, una sorta di call for paper indirizzata a docenti, avvocati, psicologi, pediatri per chiedere di presentare una propria relazione nell’ambito di conferenze future sul tema.

La presenza di Cino Tortorella ovvero del famoso e amato Mago Zurlì all’inaugurazione degli “Stati Generali della tutela dei minori on line”, a testimonianza che i buoni sfidano il tempo e vincono sempre, ci ha trasmesso molto ottimismo e voglia di fare!

Stringiamoci alla corte del Generale Rapetto e uniti in questa battaglia porteremo sicuramente a casa ottimi risultati. Seguendo la logica delle associazioni criminali, stavolta contrastiamo i delinquenti e gli orchi del web unendo noi le risorse e tutti gli eserciti buoni della rete.

Come sempre, uniti si vince! 



[1] Dott. Francesco Caccetta Luogotenente dei Carabinieri, laureato in Scienze per l’investigazione e la sicurezza, Grafologo della consulenza peritale, Master in Antropologia Filosofica e Forense, Criminologia e tecniche investigative avanzate.

[2] Giuseppe Longo, “Il nuovo Golem”, Editori Laterza, Bari, 2003

[3] Giuseppe Longo, op. cit., pag.9

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Caccetta

Criminologo; Ufficiale R.Str.E. dei Carabinieri; Laureato con lode in Laurea Magistrale in Ricerca Sociale per la sicurezza interna ed esterna, Laureato con lode in Scienze per l’investigazione e la Sicurezza; Master in Antropologia Filosofica, Criminologia e Tecniche Investigative Avanzate; grafologo della consulenza peritale. Autore del libro sul Controllo del Vicinato "L'occasione fa bene al ladro".

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