Criminologia

Aspetti legali e chimico-tossicologici della dipendenza da sostanze alcoliche

L’assunzione incontrollata di sostanze determina una condizione definita con il termine di tossicodipendenza. La dipendenza da una sostanza è una condizione fisica e psichica, caratterizzata dal desiderio di incrementare la dose: il concetto di dose è importante in tossicologia poiché si riferisce alla quantità di sostanza, somministrata o assunta, a cui un organismo si espone ed è ritenuta la causa di uno stato di intossicazione acuta o cronica, con conseguenti complicanze legate al decesso.


Lo stato di tossicodipendenza condiziona anche la sfera individuale, familiare e le relazioni sociali instaurate da un individuo. Il tossicodipendente manifesta alterazioni comportamentali, pertanto il suo unico interesse è quello di ottenere la droga, ad esempio commettendo atti criminosi, risse e rapine per ricavare il denaro.


La riduzione delle dosi di una sostanza o la totale eliminazione comporta l’insorgenza di sintomi psichici definiti come stati d’ansia, cambiamenti d’umore, attacchi di panico, ipertensione e malessere, considerato che l’individuo ha raggiunto un livello di consumo abituale della sostanza alla quale non riesce a non cedere. In mancanza della sostanza, l’individuo manifesta crisi di astinenza.


“Uso” e “Abuso” hanno differenti significati ed è opportuno saperli distinguere: chi fa “uso” di una sostanza può interrompere l’assunzione senza estreme difficoltà perché si ha la capacità di tenere sotto controllo il consumo, contrariamente accade nei casi di “abuso” di sostanze in cui il soggetto raggiunge uno stato di “tolleranza” alle dosi sempre più elevate di una sostanza. Le bevande superalcoliche contengono una maggiore quantità di alcool. L’abuso di bevande alcoliche causa dipendenza con insorgenza di effetti per intossicazione acuta o intossicazione cronica: gli effetti acuti si manifestano quando l’alcool causa ebbrezza, nausea, vomito, momentanea euforia, vertigini, senso di calore sul viso con conseguente ipotermia. Gli effetti cronici emergono quando è presente lo stato di dipendenza da alcool, inoltre possono essere causa dello sviluppo di patologie. Oltre l’alcool, alcune delle sostanze più capaci di creare uno stato di dipendenza sono: cocaina, marijuana, hashish.


L’etanolo, o alcool etilico, è prodotto dalla fermentazione degli idrati di carbonio (carboidrati) o dall’idratazione dell’etilene. In chimica, gli alcoli sono composti ossigenati, l’etanolo fa parte di questa grande famiglia e ha un punto di elevata solubilità in acqua. Dalla reazione di ossidazione di un alcol primario si forma l’aldeide: le aldeidi sono composti organici. Dai processi di ossidazione dell’etanolo per azione dell’alcol deidrogenasi si forma l’Acetaldeide, è un’aldeide che può generare effetti molto tossici sul tratto gastrointestinale determinando la presenza di sintomi come nausea e vomito.


L’alcol è una sostanza d’abuso psicoattiva. Agisce anche come depressivo sul sistema nervoso centrale e produce effetti sui meccanismi delle normali funzioni a livello neuronale, recettoriale e sulla funzione dei canali ionici. Dunque, i sistemi di neurotrasmissione si dimostrano sensibili agli effetti dell’etanolo, inclusi i recettori, canali ionici, cellule. In presenza di entrambi gli effetti acuti e cronici, i recettori GABA risultano sensibili all’azione dell’etanolo. Di aspetto, l’alcool è un liquido incolore ed è presente nelle bevande alcoliche, i cui effetti sono responsabili di molti decessi come complicanza derivata dall’insorgenza di effetti di alcolismo cronico.


Come la maggior parte delle sostanze, attraverso l’assorbimento nel tratto gastrointestinale, l’alcool riesce facilmente ad introdursi nel fegato. I fattori di assorbimento delle sostanze dipendono dalla quantità, grado di concentrazione, tipologia della sostanza. Se la sostanza si accumula a livelli elevati nell’organismo, quest’ultimo ne rallenta l’eliminazione che avviene generalmente attraverso le urine.


Il fegato è un organo che ricopre una funzione di notevole importanza in tossicologia: rappresenta il sito di accumulo di molte sostanze come l’alcool e ha una primaria importanza nei processi metabolici delle medesima sostanza. Allo stesso tempo, il fegato è l’organo bersaglio dei danni causati dalle sostanze chimiche e dei loro metaboliti.


Gli effetti cronici dell’alcool, possono causare la necrosi (morte) delle cellule epatiche. L’eccessivo consumo di alcolici arreca danni al fegato con insorgenza di effetti tossici, condizione denominata epatotossicità. Esempi di danno epatico sono la steatosi (condizione conosciuta con il nome di fegato grasso, che determina l’accumulo dei lipidi in eccesso nel fegato), epatite (infiammazione), cirrosi epatica (mortale) per assunzione cronica di etanolo.


Nei casi di alcolismo cronico, dagli esami tossicologici è possibile determinare la presenza di sostanze come l’alcool e dei metaboliti nelle urine, sangue o capelli, che consentono di individuare l’epoca di assunzione della sostanza. Le fasi di accertamento dei casi di abuso di sostanze stupefacenti, rispettano i criteri dell’art 78 del T.U. DPR 309/90. Gli accertamenti tossicologici rappresentano una certezza nella determinazione dei casi di abuso di sostanze, consentendo la possibilità di determinare l’insorgenza degli effetti acuti causati dalle sostanze come l’alcool, l’intensità di tali effetti e la percentuale di tale sostanza contenuta nel sangue.


La condizione legata all’abuso di alcool è correlata al compimento di casi di omicidio, suicidio, abusi sessuali sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti e incidenti stradali. L’art.186 del C.d.S. fa riferimento ai casi di guida in stato di ebbrezza: nell’art.186 bis c.2, sono citate le sanzioni, i provvedimenti sulla patente e le applicazioni nei casi in cui il conducente in stato di ebbrezza causa un incidente stradale mortale.


La legge considera lo stato di ebbrezza il conducente con tasso alcolemico tra i 0.5 e 0.8 g/l. Si considera uno stato di ebbrezza grave se il tasso alcolemico è superiore a 1.5 g/l. Si dispone il ritiro della patente nei casi in cui il conducente non rispetti l’idoneità psicofisica per mettersi alla guida di un veicolo e nei casi in cui guida un veicolo in stato di ebbrezza. Si dispone la confisca del veicolo con sospensione della patente, nei casi in cui il conducente si rifiuti di sottoporsi a tutti gli accertamenti.


Le forze dell’ordine impiegate nei controlli di circolazione stradale sono dotate di tutte le attrezzature adatte per eseguire gli accertamenti sul posto, per esempio nei casi di incidente causati dalle alterazioni post esposizione a tipi di sostanze. Tali strumenti sono l’etilometro, misuratore dei riflessi e l’analizzatore della saliva. Pertanto, al fine di stabilire le condizioni del conducente quest’ultimo deve sottoporsi all’alcool test, tipo di accertamento eseguito utilizzando l’etilometro, ovvero lo strumento che misura l’esatta concentrazione dell’alcool contenuta nell’aria espirata.


Ai sensi dell’art. 589-bis c.p.p. , chiunque cagiona la morte di una persona violando le norme di circolazione stradale e chiunque si mette alla guida di un veicolo in stato di ebbrezza alcolica o sotto alterazione psicofisica causata dall’assunzione di sostanze stupefacenti e ne cagiona la morte, è punito con la reclusione.


In definitiva, chiunque si mette alla guida di un veicolo sotto l’effetto di sostanze alcoliche, rappresenta un pericolo per sé e per gli altri in quanto può essere ritenuta la causa di incidenti mortali.

Attuale studentessa in Scienze Farmaceutiche Applicate con curriculum in tossicologia, divulgatrice scientifica di temi in ambito forense, partecipazione attiva a corsi di formazione di scienze forensi, relatrice del “2nd Global Webinar on Forensic Science” con presentazione sul tema Tossicologia

Martina Rossella Barberi

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