Cultura

EMOZIONI DI CARTONE

Spreco, disorganizzazione, rifiuti.

Amore per la natura e per l’ambiente, riutilizzo, riciclo. Quale comun denominatore può legare queste categorie, apparentemente in antitesi?

Un nome: Alessandra Fiordaliso.

L’ho conosciuta per caso, ed è stata una vera sorpresa. L’occasione è stata la realizzazione della copertina per il mio nuovo libro che, divago solo un attimo, uscirà il prossimo novembre. Fin da subito Alessandra è stata curiosa e disponibile, ha letto il capitolo che le avevo inviato e, con la sua arte, ha creato per me delle bellissime maschere in cartone, fotografate per la copertina, ispirate a due personaggi del romanzo. Non potevo chiedere di meglio: è riuscita a cogliere dei particolari che solo una persona dotata di acuta sensibilità poteva fare propri. Di fronte alle creazioni, in anima e cartone, mi sono molto emozionata perché le mie fantasie sembravano aver preso vita.

Non la ringrazierò mai abbastanza per avermi donato una piccola parte del suo essere.

Alessandra è un’artista che vive nella zona dei Castelli Romani, circondata dal verde e da uno splendido panorama ed è dedita, perché di dedizione si tratta oltre che di passione, alla creazione di opere con materiale esclusivamente di riciclo.

Cartone e plastica sono le materie prime che utilizza, quelle che taglia, assembla e colora al fine di trasformarle completamente. Vi siete mai seduti o sdraiati o appisolati su di un divano di cartone? Avete mai preso un libro dalla libreria di cartone e lo avete mai sfogliato seduti su di una sedia, ovviamente di cartone?

Non sto scherzando!

Posso continuare. Avete mai acceso una lampada di plastica? Fatto giocare i vostri bambini con animali realizzati, indovinate un po’, con del cartone?

Alessandra ha iniziato il suo viaggio artistico costruendo una piccola sedia di cartone, se non avete capito è il suo materiale preferito, per il primo figlio. Il “gioco” le è talmente piaciuto che non ha più smesso. Oltre alla passione artistica, Alessandra riesce a rendere il mondo migliore apportando il suo prezioso contributo: facendo attenzione agli sprechi e alla gestione dei materiali di scarto. Cioè di quei materiali che, per lei, di scarto hanno ben poco mentre, invece, sono enorme fonte di creazione vitale.

Ha la capacità, non so se sia innata o se acquisita nel tempo, di vedere il mondo non per quello che è, ma per come potrebbe essere o diventare.

Il diventare. Il trasformare. Essere altro.

Divertente, simpatica, impegnata nel sociale, intuitiva, grande osservatrice della natura e, per questo forse, sua amante fino all’ossessione, è riuscita a riutilizzare tutti quei materiali che normalmente si buttano; quelli che non si usano più; quelli per cui la società ha stabilito delle regole ben precise sia di utilizzo che di durata. Bene, Alessandra è riuscita a cambiare le regole: nella sua esistenza una scatola di cartone può anche annoiarsi di essere tale e probabilmente vorrebbe provare ad essere altro, magari le piacerebbe diventare una scimmietta dispettosa.

Alessandra riesce a fare questo. A trasformare le cose. A suscitare emozioni.

In fondo, diciamocelo chiaramente, a chi piacerebbe restare scatola per sempre? Un altro piccolo esempio dell’arte della mia amica.

Dai sacchetti di plastica, altamente inquinanti e non biodegradabili, è riuscita ad ottenere un materiale, chiamiamolo tessuto, con il quale crea moltissimi oggetti diversi, tra i quali: cappelli per la pioggia.

Vista la stagione poco estiva di quest’anno, e per prepararci all’inverno, potremmo chiederle: a quando gli ombrelli?

Se vi ho incuriositi anche solo un pochino, andate a visitare il sito di Alessandra Fiordaliso: www.afcrea.com

 

 

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