DOV’ERA IL MONDO
“…Dov’era il mondo mentre il nazismo portava a conclusione il suo progetto criminale?
Dov’erano gli amministratori cittadini ed i potenti burocrati mentre i nazisti rinchiudevano gli ebrei prima nei ghetti per poi trasferirli verso la tragica soluzione finale? Oggi si è fatta cultura su un argomento spesso dimenticato e si sono generati gli utili anticorpi perché l’antisemitismo venga definitivamente sconfitto…”
Con queste parole il Direttore della SSAI, Prefetto Emiliana Mazzuca ha concluso questa mattina il convegno di studi in ricordo della Shoah.
Il convegno è stato aperto dal saluto del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri che si è complimentata con i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti per il quotidiano impegno nel combattere ogni forma di razzismo e di antisemitismo.
Ha successivamente introdotto l’argomento della Shoah, l’Ing. Leone Elio Paserman, Presidente della Fondazione Museo della Shoah proponendo un’ interessante valutazione sulla genesi dell’antisemitismo nella Germania nazista dove vennero riesumate tutte le vecchie leggende negative nei confronti degli ebrei fino ad inventare un vero e proprio razzismo biologico tanto da far credere, all’immaginario collettivo, che potesse esistere una razza ebraica, mentre in realtà si tendeva prioritariamente ad impossessarsi dei capitali economici posseduti dagli ebrei ed a sostituirsi a loro nei vari posti di potere o di cultura dagli stessi occupati.
È stata poi la volta dell’intervento del Presidente emerito della Corte Costituzionale Prof. Giovanni Maria Flick che ha sottolineato quanto sia necessario avere memoria di quanto accaduto per allontanare con forza la teoria del negazionismo che negli ultimi anni tenta di emergere, per questo ha rivolto all’aula tre semplici domande “… oggi cosa vogliamo ricordare, perché lo facciamo e come”. Domande apparentemente semplici, ma che racchiudono per le nuove generazioni la volontà di avere memoria nel modo giusto della Shoah .
Il seminario è proseguito con gli appunti sulla storia dell’ostilità contro gli ebrei del Prof. Johannes Heil, Rettore della Hochschule fur judische studien di Heidelberg, che partendo dalle crociate e dai finanziamenti che nel medioevo venivano estorti agli ebrei anche uccidendoli ha portato l’uditorio fino ai nostri giorni in un drammatico percorso nella storia delle persecuzioni al popolo ebraico .
Infine siamo stati tutti travolti dalla passione del Prof. Marcello Pezzetti, Direttore del Museo della Shoah nella sua analisi dei luoghi, dei documenti , delle immagini e delle circostanze che hanno determinato l’orrore dell’olocausto, niente è avvenuto per caso, niente, come spesso si è voluto far credere, è successo perché qualcuno o più di uno erano improvvisamente impazziti, ma tutto è avvenuta nella incredibile cinicità di un progetto di sterminio studiato nel tempo e tarato di volta in volta alle dinamiche politiche in evoluzione.
Particolarmente emozionante è stata la descrizione della separazione nel lager dei bimbi che sarebbero stati in seguito avviati alle camere a gas.
L’episodio narrato dal Professore e supportato da documentazione fotografica ha trasferito nell’aula magna un forte senso di commozione al quale non è stato immune neppure lo stesso Pezzetti.
La vita si può capire, diceva Kierkegaard, solo guardando indietro, ma si vive in avanti.
Shalom chaver.
(Immagini tratte da www.mininterno.it)
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