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Fonte: www.askanews.it

 

Alle 8:46 del mattino, dell’11 settembre 2001, alcuni vigili del fuoco di New York riprendono l’impatto dell’aereo dell’American Airlines, dirottato dai terroristi, sulla torre nord del World trade center di New York. Alle 9:03, viene colpita da un altro velivoli anche la seconda torre. Poi un altro aereo si schianta sul Pentagono e uno precipita in Pennsylvania. Quattro attacchi suicidi che causarono la morte di circa 3.000 persone, organizzati e realizzati da un gruppo di terroristi aderenti ad al-Qaida contro obiettivi civili e militari nel territorio degli Stati Uniti.

Le drammatiche immagini della fuga dagli edifici in fiamme e di chi si è lanciato senza speranza nel vuoto vengono trasmesse in diretta così come il crollo delle Torri gemelle. I grattacieli simbolo di New York si sgretolano, e il cuore della City viene sommerso di polvere e macerie. Il mondo guarda attonito e stupefatto, poi il dolore e la tristezza lasciano il posto alla rabbia e al desiderio di vendetta.

L’attacco all’America ha cambiato la storia creando una nuova politica mondiale e la guerra dell’occidente alla crescente minaccia del terrorismo di matrice islamista, con la guerra in Afghanistan, poi in Iraq e nelle diverse aree di conflitto in Medio Oriente ancora aperte. Una lunga scia di morte e sofferenza che ha sconvolto anche le vite di sopravvissuti e soccorritori ancora traumatizzati a 15 anni di distanza.

 I danni subiti dal Pentagono furono riparati un anno dopo. La ricostruzione del World Trade Center è invece stata più problematica e ora ci sono sono due fontane al posto delle fondamenta delle torri simbolo di un vuoto che non si può colmare. 

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