Cultura

LA GRANDE BELLEZZA

Alla fine Sorrentino ce l’ha fatta, ha trionfato a Los Angeles con La grande bellezza  conquistando l’Oscar come miglior film straniero. Non è mancato un ringraziamento speciale a Federico Fellini, storico regista al quale Paolo Sorrentino ha sempre confessato di essersi ispirato. Questo la dice lunga su La grande bellezza.

Si tratta di un’opera potente, ricca di suggestioni e diretta magistralmente dal regista napoletano: una perla destinata a rimanere nella storia del cinema italiano. La macchina da presa scivola sui marciapiedi di Roma con una lentezza estasiante, quel tanto che occorre per rimanere ancora una volta meravigliati dalla bellezza delle sue strade, dei giardini, dei monumenti e dei tramonti. Jep Gambardella (Toni Servillo) giornalista una volta scrittore di successo, alterna trasgressioni mondane a interminabili passeggiate in solitudine. Jep è l’ago con il quale Sorrentino penetra una Roma grottesca, surreale e in fin dei conti triste, costruita attorno a trenini di cinquantenni ricchi e annoiati che sfilano su terrazze di lusso.

La città è vuota, stranamente silenziosa, ridotta all’essenziale di ciò che serve per passare il tempo che intercorre tra un gin lemon e un altro. Ci sono solo loro, le loro frustrazioni nascoste dalle grandi case vuote, la loro ricchezza che non li allieta più, cocktail party in cui in fondo decidono di stare soli insieme. E poi c’è Jep, il maestro della mondanità, ironico e cinico, che, da solo con se stesso, riscopre una sensibilità verso l’esistenza che aveva rinchiuso nel suo unico grande romanzo, “L’apparato umano”.

La grande bellezza è piaciuto nel mondo perché quella Roma è ovunque, è l’affresco di un mondo contemporaneo che segretamente sappiamo essere tra noi. Ed è piaciuto perché ha fatto parlare di sé, ha emozionato e spaccato parte del pubblico e della critica. Sorrentino riporta così il cinema italiano in vetta, proprio così come il suo Fellini fece molti anni fa, lasciando sperare che un nuovo corso del cinema nostrano sia iniziato e che possa regalare ancora grandi soddisfazioni come quella della magica notte di Los Angeles.

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Fonte immagine: www.nanopress.it

Claudio D'Angelo

Analista per l'istituto di ricerca sui rischi geopolitici Triage Duepuntozero

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